qualcuno ha lasciato una tazza del water
non ho idea di chi l’abbia lasciata lì e che cosa voglia dire
(…) un avvertimento forse (cit.)
Eccoci.
È arrivata l’estate.
Almeno pare, perché qui sembra più il tempo di Amundsen che quello del windsurf.
Ma è ora di partire e soprattutto di portarsi dietro musiche, libri o film buoni per sei mesi.
Almeno io faccio sempre così. Mi agito.
E se poi mi viene voglia di ascoltare Dusty Springfield e non ho niente?
Forse è l’anno buono per spararmi tutto Francis Scott Fitzgerald?
Riguardo tutti i dvd dell’ispettore Callaghan?
Mi carico come un mulo.
Diciamocelo, l’estate è quel periodo in cui “noi” tendiamo a fare le stesse cose di sempre. Sia che si rimanga o che si veleggi altrove. Dischi, libri e film. Quindi ho chiesto ad amici e clienti (quasi sempre le due categorie coincidono) di Backdoor esattamente questo.
Suggeritemi tre dischi, un film e un libro.
Sotto troverete, con qualche variazione sullo schema, i consigli di un plotone di eroi.
Per quest’anno puoi anche non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare, ma il godimento ve lo assicuriamo noi.
Scegliete tra i tanti titoli e godetevi le vacanze.
Maurizio
spiaggia del lago Michigan, Chicago
Dischi:
Best Coast Crazy for you
La band più estiva del mondo
Roxy Music Avalon
La mia estate del 1982 è stata segnata in buona parte da questo disco, More Than This e Space Between su tutte.
Fleetwood Mac Rumours
Ancora estate 1982, una sera al paesello in provincia di Bari a casa della buon’anima dell’amico mio Tonino ascoltando Go Your Own Way a tutto volume, la West Coast che va sull’Alta Murgia!!!!!!!!!!!!!!!!!
Aggiungo una canzone, Nostalgia dei Chameleons, perché l’estate è anche ricordo e malinconia, il titolo è inequivocabile.
A settembre mi immagino con il kleenex ascoltando il cd per la trentesima volta.
Film:
Nell’estate del 1976, alla RAI, diedero una bellissima rassegna di fantascienza che venne inaugurata da uno dei film migliori della fantascienza in bianco e nero: La cosa venuta dall’altro mondo con Zeb Arness (quello de La conquista del West) nella parte dell’alieno bastardo e indistruttibile.
Estate 1983, ancora Alta Murgia, cinema Vittoria.
Con gli amici si va a vedere La cosa che, del film sopracitato è il remake fatto da John Carpenter. Segue dibattitto davanti alla focacceria di Nicola (un vero mago del forno a legna). Al dibattito partecipano Nicola F., Nicola N., Fabrizio e un’altra decina di persone. Si parla della base norvegese, del cane che porta il virus alieno, di Kurt Russel che è un vero capo e dei ghiacci polari. Durata del dibattito un’ora circa, parole in italiano nessuna, tutto in rigoroso dialetto barese.
Libro:
Jonathan Lethem La fortezza della solitudine
Bellissimo.
spiaggia di Alki, Seattle
Dischi:
Ben Frost A U R O R A
Eccetto quei due-tre nomi di ordinanza da sfoggiare con gli amici più aggiornati, chi scrive non mastica granché di elettronica. Ben Frost rientrerà anche nella categoria, ma è un animale ben lontano da clubbing e deejaying di tendenza: concepito tra radure d’Africa e i geyser d’Islanda, A U R O R A è l’abisso che ci guarda dentro.
Strand of Oaks Heal
Synth pop e chitarre elettriche, insieme ma senza inorridire. Tale Tim Sholwalter che fino a ieri l’altro raccontava di papi e dragoni ora ha scelto di andare in terapia. Parla di sé e degli ascolti della sua adolescenza, invita J. Mascis e omaggia Jason Molina. Una vita, la sua, scandita dalla collezione di dischi, proprio come la nostra.
Songs: Ohia Ghost Tropics
Molina, appunto. Perché quando si ripensa a lui si ripensa sempre al chitarrone: e invece in questi “tropici fantasma” si ascoltano solo rumori d’ambiente, cinguettii di uccellini, percussioni sfiorate appena. E poi una voce, quella voce lì, sola come non mai.
Film:
Charlie Kaufman Synecdoche, New York
Arrivato in Italia con otto anni di ritardo, “grazie” alla morte di Philip Seymour Hoffmann. E’ effettivamente è la storia di un uomo di teatro che muore, ma che prima di morire vuole raccontare la vita degli altri. Di tutti gli altri.
Libro:
Luca Rastello I Buoni
“Molti crimini sono migliori di questa legalità. Molti criminali sono migliori dei suoi sacerdoti”. Un romanzo su chi ha fatto della bontà una professione e del rispetto della legge un feticcio. Ma per quanto noi ci crediamo assolti…
The Serpentine Beach, Londra
Bruno “the english man”
Dischi:
New Order Technique
Bill Cargill Submarine Address
Saint Etienne Finisterre
Film:
Harmony Korine Spring Breakers
Libro:
Marco Mesneri Addio Monti
spiaggia di Mullaghmore, Irlanda
Dischi:
Fennesz Besc
perché è uno dei miei regali di compleanno (di Chiara) e continua a girare in queste sere estive
Arcade Fire Reflektor
il disco più caldo degli Arcade Fire, visti in concerto a fine giugno, sono i nuovi Talking Heads
Slowdive Souvlaki
già il titolo fa estate (greca), il 16 luglio hanno suonato a Padova, sentendo Alison ho pianto come un bambino
Film:
This Must Be The Place, scritto e diretto da Paolo Sorrentino : un film del 2011 che tutti dovrebbero aver visto, ambientato parzialmente a Dublino: quest’anno ferie estive in Irlanda
Libro:
Lester Bangs Deliri, desideri e distorsioni
uno dei regali di Chiara per Natale,
ho iniziato (colpevolmente) a leggerlo solo ora
spiaggia della Grotta del Bue Marino, Sardegna
Disco
Charlie Haden The Ballad of the Fallen
Film:
Charlie Kaufman Synecdoche, New York
Libri:
Jared Diamond Armi, acciaio e malattie
Adriano Sofri Machiavelli, Tupac e la Principessa
Erling Jepsen L’arte di piangere in coro
spiaggia della riserva naturale di Torre Guaceto, Brindisi
Dischi
The Frowning Clouds Whereabouts
Deian e l’orsoglabro Prezzo speciale
McCarthy Red Sleeping Beauty ep
Film:
Mamuro Hosoda Wolf Children – Ame e Yuki i bambini lupo
Libro:
Extence Gavin Lo strano mondo di Alex Woods
spiaggia del D-Day, Normandia
Dischi
Ninos du Brasil Novos Misterios
Ben Frost Aurora
Chris & Cosey Song Of Love & Lust
Film:
Eric Rohmer La nobildonna e il duca
Libro:
Francesca Serafini Di calcio non si parla
spiaggia delle Barbados, con Hugh Grant
Dischi
Courtney Barnett A Sea of Split Peas
la ADORO, vorrei fosse mia amica e andarci in giro per concerti e negozi di dischi
Colorama Temari
gruppo gallese un po’ tipo Superfurry Animals, prodotti da Edwin Collins e con ex dei Jennifer Gentle, ottimo
Keith Cross & Peter Ross Bored Civilians
ristampa Esoteric di un duo di giovanissimi: 1972, capelli lunghi, Badfinger + Caravan, cover di Sandy Denny, disco fantastico
Film:
Jersey Boys, del vecchio Clint
Libro:
Edward St Aubyn I Melrose
spiaggia sulla Senna, Parigi
Dischi
Marcos Valle Garra
Effetto Felipao al contrario: per ogni disco ascoltato, questo gira sette volte.
Fenomenale, la ricchezza è pari alla goduria.
Fitness Foreves Cosmos
Partito tempo fa, è arrivato (giustamente) fino all’estate.
In Cane Ciuff We Trust.
Loscil Endless Falls
Sul letto, condizionatore a 18 gradi, modalità muscolo (tempesta di vento) e due gocce di Loscil.
Vi saluto.
Film:
Woody Allen Manhattan
Un rito estivo. Lo so a memoria.
Ogni volta che lo riguardo mi piace di più e penso che non dovrei partire e rimanere in città,
ad annusarla, amarla e vederla in bianco e nero.
Libro:
Jay McInerney Si spengono le luci
“L’estate era calata sulla città come una banda giovanile che sbuchi all’improvviso da dietro un angolo: aggressiva, compatta, odorosa ed eccitante, carica di elettricità”.
Finiscono gli anni ottanta?
Finisce un matrimonio?
Are you ready to be heartbroken?
spiaggia sul fiume Nilo a Tereka, Sud Sudan
Dischi
Peter,Bjorn & John Writer’s Block
I’m From Barcelona Let Me Introduce My Friends
War On Drugs Lost in the Dream
Film:
Catherine Hardwicke Lords of Dogtown
Libro:
John Niven A volte ritorno
spiaggia di Sanremo
Rossano Lo Mele
Dischi
The The Soul Mining 30th Anniversary
Un disco anziano, ma che non invecchia. Un album di non genere, ma che li ingloba tutti, i generi. Rischioso e commestibile. La cronaca – al di là della lussuosa versione in vinile pubblicata per il suo trentesimo compleanno, anche un nice price su cd, usato o meno va bene – riporta alla luce un disco che l’ombra non l’ha mai conosciuta.
Black Keys Turn Blue
Li si da ormai un po’ per scontati, i Black Keys. Perché molto o troppo famosi e perché producono hit gommose. Ma questo disco qui, l’ultimo pubblicato, è davvero travolgente per inventiva e capacità di mettersi in gioco. Psichedelia, i Pink Floyd migliori dei primi ’70 e il solito, magico, tocco chitarristico e vocale di Auerbach.
The National Trouble Will Find Me
In attesa dell’imminente uscita del film-documentario Mistaken for Strangers, l’ultimo album dei National continua a rimanere un disco di classicità americana assoluta. Dove l’effetto sorpresa viene mangiato dalla grandezza delle canzoni e dalla maturità di un gruppo che oggi ha pochi o nessun rivale, in questo ambito.
Film:
Jersey Boys. Tutto funziona a meraviglia nell’ultimo film di Clint Eastwood. Le canzoni, gli abiti, la ricostruzione di quel New Jersey mezzo mafioso del dopoguerra. La storia ha dell’incredibile, ma sono americani (Frankie Valli & The Four Seasons, i protagonisti del film), quindi tutto diventa: credibile.
Libro:
Tobias Wolff La nostra storia comincia (Einaudi)
Della serie c’è vita dopo Raymond Carver. Il vecchio Tobias ha vissuto una vita al buio, vista l’egemonia di Carver in tema di short stories. Ma questa nuova raccolta ne celebra ancora una volta il suo magistero narrativo. Fatto di poche pagine a botta. E dove un semplice litigio domestico spalanca porte ed emozioni.
spiaggia di Copacabana, Rio De Janeiro
Estate 2014
Sebastien Tellier L’aventura
L’estate
AA VV Wow wild summer-Creation 1984
Le estati
Isaac Hayes Summer in the City
Jonathan Richman That summer feeling
Bananarama Cruel Summer
Primal Scream Higher Than The Sun
The Style Council Long Hot Summer
Bertrand Burgalat This Summer Night
Astrud Gilberto The Girl From Ipanema
Belle and Sebastian I Know Where the Summer Goes
Pavement Summer Babe
Bruno Martino Estate
Film:
Luciano Emmer Domenica d’agosto
Libro:
Stephen King Stagioni diverse – Il corpo
spiaggia di Maaahafushivaru, Maldive
Domenico “avvocato”
Dischi
Classixx Hanging gardens
Il sogno elettronico di una notte di mezza estate targata L.A. Il tempo che non ritorna o che, forse, per qualcuno, non arriverà mai.
Rhye Woman
L’altra metà del cielo capace di rasserenare anche i cuori più tormentati.
Todd Terje It’s Album Time
La promessa balearica di un’estate magica e carica di promesse.
Libro:
David Bezmozgis Il mondo libero
L’estate romana del 1978 di una famiglia lituana nella sua fuga tragicomica dalla Russia brezneviana verso Israele e il sogno della libertà sconosciuta.
Film:
Leone Pompucci Mille bolle blu(1993)
Le vacanze di Sandrino in attesa dell’eclissi del 1961.
Il boom economico visto con gli occhi di un bambino.
spiaggia della Baia di Talamanca, Ibiza
Dischi
Mark Barrott Sketches from an Island
Il disco che raccoglie gli ultimi due 12″ pubblicati da Mark Barrott, fondatore della International Feel che quest’anno dall’Uruguay si è trasferito a Ibiza. Dall’alba al tramonto, l’album perfetto per un’estate balearic.
A.r.t. Wilson Overworld
L’enfant prodige australiano Andras Fox si lascia alle spalle la deep house e sforna un disco impeccabile, tra Sakamoto e Badarou. Uscito in musicassetta, sarà presto disponibile anche in vinile.
Joan Bibiloni El Sur
L’etichetta di Amsterdam Music From Memory riepiloga la carriera del chitarrista spagnolo Joan Bibiloni con un LP pieno di sorprese: dal tramonto in poi.
Libro:
Elias Canetti Il testimone auricolare
Brevi e taglienti racconti da leggere al riparo dal sole, sotto l’ombra di una pineta.
Film:
Eric Rohmer La Collectionneuse
Uno dei tanti film di Rohmer ambientato durante le vacanze estive, ovviamente in Costa Azzurra. Colonna sonora dei Blossom Toes.
spiaggia di Iquique, Cile
Dischi
Marine Girls Beach Party
Non occorrono spiegazioni, d’altronde Tutti Lo Sanno.
Love Forever Changes
L’estate avvelenata dal Vietnam, perché c’è sempre una Bummer in the Summer.
AA VV NME C86
Com’è rilassante lasciarsi cullare dal jangle pop.
Libro:
Bruce Chatwin Che ci faccio qui?
Come viaggiare comodamente, stando seduti sulla poltrona di casa.
Film:
Alfred Hitchcock La finestra sul cortile
Da vedere in prima serata su Raitre, possibilmente intervallato da una réclame della Cedrata Tassoni.
spiaggia di Galveston, Texas
AA VV Too Slow To Disco
Il tuffo nella hot tub che meritavate, senza che nessuno vi avesse avvertito prima. La vita e’ anche questione di arrangiamento.
Blueboy If Wishes Were Horses
La copertina perfetta per il disco dell’estate del cuore. L’Agosto di prati bagnati del sud dell’Inghilterra.
The Beach Boys Smile
La California. I giovani leoni di John Milius prima che il sogno di un’estate si avvelenasse con il Napalm e Brian Wilson che suona il piano in salotto con i piedi nudi infilati in una vaschetta di sabbia immacolata. Non e’ mai troppo tardi per un sorriso infinito.
Film:
John Milius Un mercoledì da leoni
Libro:
Aldo Nove Amore mio infinito
L’estate dei condomini, la passeggiata e il gelato. Rimettete pantaloni corti e sandali di plastica.
prima di consegnarci alle vacanze,
ecco gli ultimi due appuntamenti estivi:
1-Giovedì 24 luglio: Casseta Popular ore 21,30
(ma si può cenare prima)
http://www.cassetapopular.it/appuntamenti-della-settimana/
2-Venerdì 25 luglio: ARFF Festival
h.15.00 / BOOBS Area
Colibrì presenta: “MYTUNES – Come salvare il mondo, una canzone alla volta”
(2014, Baldini & Castoldi).
Interviene l’autore MAURIZIO BLATTO,
musiche di Giorgio Pilon a.k.a. Selfimperfectionist
http://www.tolocals.com/alpetterock/arff14-il-programma-ufficiale/
Lunedì 7 luglio, con l’autore e la redazione di Rumore, presso il circolo Casseta Popular (Via Tripoli 56, Grugliasco (TO) , presentazione di
In allegato al numero 270/271 di Luglio/Agosto, troverete una delle nuove “Guide Pratiche di Rumore”. Si intitola “Cinquanta per ’70″ e tratta per l’appunto gli anni Settanta: nascosti, sconosciuti, dimenticati o negati. 50 tesori sommersi per esplorare il lato musicale nascosto di un decennio contraddittorio e vitale. Dalla California al Brasile, da Londra a Seoul, dal punk alle porte del cosmo: un ritorno al futuro in 50 album.
Il volume è a cura di Carlo Bordone, una delle più importanti firme del music writing nazionale.
http://rumoremag.com/2014/07/01/rumore-270-271-luglio-agosto-2014/
Capisco che ci sono situazioni decisamente peggiori, impieghi usuranti, tirannie dettate dai gradi, banalità assassine da ufficio, però ogni tanto affiorano dei dubbi su ciò che faccio e sul mio ruolo. Talvolta mi tocca tornarci, niente da fare. Ad esempio qualche settimana fa mi sentivo piuttosto stanco e stavo guardando una vetrina di libri in una via pedonale del centro. Nel riflesso del vetro, tra un Cammilleri e un Fabio Volo, mi è parso di avere la faccia come un krapfen, gonfia e priva di espressione. “Non va”, mi sono detto, come i telecronisti di Mediaset quando l’attaccante spara alto sopra la traversa. Mesto e pensieroso, ho iniziato a sentire una voce che mi chiamava, prima flebile quindi più risoluta. “Mauri, Mauri, sono qui”. Sono qui, ma dove? Di fianco a me non c’era nessuno, all’interno del negozio non anima viva. Bene, ho pensato, è ora. La Morte è venuta a impacchettarmi o per ben che vada sto iniziando ad avere le allucinazioni. Finirò per discutere con ragazzi con la faccia da alano che vedo solo io, lo sapevo. Poi una mano mi ha sfiorato la caviglia. Benissimo, sono gli zombie, non ci avevo pensato, ma è una possibilità. Walking dead che mi hanno riconosciuto per quel che sono, un poveraccio con la faccia da krapfen. Finirò per essere il loro pasto. Uno snack. Allora ho abbassato lo sguardo di scatto e ho visto uno con la faccia vagamente familiare tentare di portare il busto fuori da un tombino. Capelli biondi, casco protettivo e barba sfatta, è Alessandro, uno con cui giocavo a calcio da ragazzino e che non vedevo da almeno vent’anni. “Lavoro per una ditta di spurgo, tu come te la passi?”. Ecco, il punto è questo. Io me la passo bene, chiaramente, posso dire a uno che sguazza ogni santo giorno nel liquame che ne ho le palle piene di quelli che mi chiedono quando ristampano Starsailor di Tim Buckley su cd? Bè, davvero no. Però ci sono giornate faticosissime, progettate da psichiatri deviati, assassini del comportamento. Quel pomeriggio di un giorno da cani morti si apre con una mattinata piena di svogliati, quelli che entrano senza desiderio, sfogliano a caso, non sanno nulla e trovano una parvenza di interesse unicamente nella sezione dei Pink Floyd. Innocui, ma logoranti. In genere dicono “Ah, ma si vendono ancora i dischi?”. I livelli di possibile risposta sono tre: 1 (amichevole) “Sì, anzi c’è stato un bel ritorno di interesse legato al vinile”. 2 (algido, ma nervosetto) “Bè, se siamo qui, vuol dire che si vendono ancora”. 3 (definitivo, di commiato) “No, non si vendono più. Teniamo aperto il negozio solo per rispondere a domande di coglioni come te”. Oggi siamo attestati sulla risposta numero 2, ma iniziamo pericolosamente a scivolare sull’opzione successiva. Fa caldo, troppo, l’umidità è a livelli tropicali e l’incasso è basso rispetto all’impegno profuso. Abbiamo rifiutato due buste di dischi con almeno sei titoli di James Last, analizzato una lista di ricerca di un appassionato di fusion (presenze in negozio: zero) e allontanato un pensionato collezionista di Dalida perennemente alla ricerca di una rara edizione belga in 45 giri allegata a una rivista femminile. Il primo del pomeriggio è il seguente. “Madonna, quanti dischi… senta, passando davanti mi è venuta in mente quella canzone là, ha presente, quella famosa, quella là… che si sentiva tanto, la sanno tutti, bella, quella là… no, non me lo ricordo il titolo, ma aspetti, è rock, rock… non mi viene nemmeno da cantarla, ma Lei la conosce sicuramente, quella là… ah ecco, magari così le viene in mente, è rock e c’è uno con la chitarra, sì, quella là, rock, con uno con la chitarra, ecco”. Niente da fare, viene accomiatato nell’afa massacrante. Quella là rimarrà un mistero. Boccheggiamo come carpe fuori da un lago svizzero, quando entrano i due castigatori definitivi. Disgraziati totali, accento veneto marcatissimo. Uno, enorme, suda come la Fuente de Cibeles di Madrid e ha una maglietta slavata dei Killing Joke, jeans a vita bassa e una riga del culo esibita con orgoglio e metraggio vicino al Canale di Suez. Si sfrega le mani e annuncia “Sono sicuro che troverò qualcosa”. Sulle braccia ha tatuaggi incomprensibili, probabilmente eseguiti da un cieco. Mi pare di scorgere un serpente con le ruote, ma non ne sono sicuro. È fatto come un’otaria. Andato. Il suo sodale è un rottame psichico, povero lui, con un’ombra di baffi biondi, un cappello piegato sulla visiera stile “se lo fa Jovanotti me lo posso permettere anche io, chi cazzo sono, il figlio della bidella?”. Esuli del SERT, piombati qui. Quello che suda rivolta il negozio, guarda tutto. Ogni due minuti chiama l’amico “Hey Michi, dai che tra un po’ andiamo”. Poi fischia, come a un cane, per richiamare la sua attenzione “Michi sei il migliore, il migliore”. Michi è come imbalsamato sotto una foto promozionale di Betty Davis, appesa vicino alla cassa. La tigre funk, nello scatto, indossa un abitino zebrato ridotto ai minimi termini. Ha lo sguardo di una killer del materasso. Michi all’improvviso mi dice, con una voce a metà tra l’eroinomane e Topo Gigio, “Mia madre ha un vestito come questo qui, ma rosso. Come questo qui”. Indica Betty. Quello che suda fischia tre volte “Sei il migliore, Michi, il migliore. Dai che andiamo”. Sono dentro da più di un’ora. Il Signor Franco è appoggiato alla Clint Eastwood sulla porta di ingresso con lo sguardo rivolto verso il nulla della Piazza, muto. Michi lo raggiunge e gli dice “Lo conosci Aldo?”. Passano decine di secondi e poi il Signor Franco risponde “Quello di Aldo, Giovanni e Giacomo? Sì, quello lo conosco”. Michi non risponde ai fischi e parte in una spiegazione indecifrabile di gente che ha conosciuto anni fa e poi dovrebbe ritrovare ora per motivi di soldi. L’afa e la fattanza si mescolano pericolosamente. Quello con la riga del culo fuori controllo mi strizza l’occhio e mi dice “Questo qui è un fenomeno, tu non hai idea. Un fenomeno. È vero Michi che sei il migliore? Diglielo anche tu, dai che andiamo”. Siamo tutti sul crinale della sopportazione. Sento che ci massacreremo a morsi, come bestie impazzite. Michi è di nuovo inchiodato in mezzo al negozio, muto. La sua storia personale deve essere anni luce oltre ciò che definiamo abitualmente come “drammatico”. Mi pare di capire che sia il fratello della compagna di quello che suda. “Il migliore, dai che andiamo”. Ma non vanno, sono ormai entrati due ore fa. Poi, sei o sette fischi dopo, Killing Joke mi dice “Bel negozio, devo tornare con calma. Ma non sono di qui, ci vediamo quest’inverno. Dai Michi, saluta che andiamo”. Abbiamo due stagioni di salvezza prima di rivederli, sempre che rimangano vivi fino a dicembre. Michi saluta e l’iper sudato si pulisce le mani impolverate sulla faccia, riducendosi come un minatore del Galles anni cinquanta. Sono lo scatto di una versione deviata del National Geographic. Michi saluta, superano il Signor Franco e barcollano verso l’ignoto. Noi non ci diciamo niente. Avremmo bisogno di una doccia e di una settimana in una Spa a Beverly Hills. Per quei due invece ci vorrebbe un miracolo. Le mosche iniziano a girare in tondo nel negozio, più fresco rispetto al clima sahariano di Piazza Barcellona, e c’è una puzza insostenibile. Afrore di disperazione. Pensiamo di averle viste tutte per oggi, ma il pomeriggio di quel giorno da cani morti necessita di un epilogo all’altezza. Così la porta si apre e ci regala in extremis uno che aspetta immobile di essere servito. Il Signor Franco gli si para davanti, senza dire nulla, come in un duello. Parte l’altro: “Dove li posso trovare dei dvd di Ciccio e Franco?”. Nessuno dice nulla, i muscoli tesi. Poi il Signor Franco gli volta la schiena e risponde, urlando, “A Palermo”. Adesso è finita davvero.
Effe Punto Dinosauri (Labellascheggia)
Bassa fedeltà per alta intensità emozionale.
I disgraziati americani (Sparklehorse, Vic Chesnutt…),
la grazia inglese (Nick Drake & associated) e i cantautori milanesi di ringhiera
AA VV Too Slow To Disco Vol.1 (How Do You Are)
Il manifesto dello Yacht Rock. California seconda metà anni 70, palme,
eleganza Steely Dan, desiderio Fleetwood Mac, bionde e cocaina.
Ogni tanto bisogna anche godere
Gianni Oddi Style (Schema)
Library italiana 1974. Grandissima ristampa.
Bossa, lounge e una dedica a Twiggy. Irresistibile
Swans To Be Kind (Mute)
Più psichedelici, forse.
Sempre mostruosamente compatti.
Morrissey The Lazy Sunbathers (da Vauxhall And I )
Perché poi va a finire che uno dice, ma come? Niente Moz questa volta?
Quindi ecco la canzone perfetta per la dolce pigrizia estiva. Voilà.
Angelo Del Boca Italiani, brava gente? (Neri Pozza)
Consigliato dal fido Andrea Pomini.
Nefandezze italiche commesse durante il nostro periodo colonialista.
Alex Bellos Futebol (Baldini & Castoldi)
Ideale per i mondiali brasiliani.
Leggete qui
http://www.backdoor.torino.it/?p=114
Pif
Il Testimone, la sua intervista dalla Bignardi, la capacità encomiabile di cambiare dolcemente “registro”
I tifosi messicani e algerini
(grande il Messico, grandissima l’Algeria)
Palazzo Graneri della Roccia, Via Bogino 9 – Torino
BALDINI&CASTOLDI
presenta
di Maurizio Blatto
reading di Maurizio Blatto
con musica a cura di Andrea Pomini
interviene Carlo Bordone giornalista e critico musicale
Ufficio stampa: Chiara Ferrero – c.ferrero@baldinicastoldi.it – 02 9455961
Circolo dei Lettori 011 432 6827