DOSTOEVSQUIZ

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Venerdì 8 luglio:

 

Casseta Estiva

 

Via Tiziano Lanza 31, Grugliasco (TO)

(Parco Le Serre di Grugliasco).

Dalle ore 20,30/21 (prima si mangia lì, colonna sonora di qualità)

 

DOSTOEVSQUIZ

 

Torna finalmente il quiz che caratterizza l’estate più del ghiacciolo alla menta.

Questa volta, domande a tema letterario per chi conosce a memoria l’Iliade e chi non è mai andato oltre i titoli di copertina del Tuttosport.

Premi indimenticabili.

Intervenite senza timore, asiniare welcome

 

Animazione garantita da Maurizio Blatto,

Giorgio Pilon (arbitro assoluto totale)

e Mauro Fenoglio (gestore culturale e amministrativo)

F d

gufi

 

 

 

 

 

 

 

 

book festival

 


l’attraversatore

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campi

 

“Buongiorno, Lei pratica la musica orientale?”

“No. Questo è, diciamo, un negozio Rock”

“Ah, bene. Io passo attraverso i campi.

Se il prossimo campo si chiamerà Rock, allora ci rivedremo Signore”

“Perfetto. Rimango in attesa”


Ben Seretan

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BEN SERETAN
in concerto

Mercoledì 27 aprile ore 21,00

da Emilia, Corso San Maurizio 47 Torino

ben seretan

 

All’improvviso, dopo il successo del suo tour

della scorsa estate e del suo album omonimo pubblicato

dalla torinese Love Boat, torna in Italia Ben Seretan

per una manciata di date “last minute”.


Già protagonista di un concerto memorabile da Emilia,

il cantante e chitarrista newyorkese proporrà numerose

nuove canzoni, che andranno a comporre il suo prossimo album

“Bowl Of Plums” (in uscita a luglio per Whatever’s Clever

negli Usa e Love Boat in Europa).


RSD16 memories

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Grande successo, come sempre, per il RSD16.

Un vero derby tra concretezza della tradizione (salame, acciughe al verde, Orchestra Casadei) vs specialità vegane (il formaggio che non è formaggio, Mandorella uber alles e salumi cartonati)

Le fragole con panna Wimbledon style hanno messo tutti d’accordo.

Grazie a tutti quelli che hanno partecipato

 

cheers!

casadei vs mandorella

entering the acciugas

go vegan

wimbledon everyday

backdoor RSD16

selfimperctveganist

 



Si vota, miei cari

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Puntuale come l’agrifoglio e il desiderio di evadere,

ecco che Natale porta anche l’immancabile scheda per le votazioni.

Qui sotto.

Esercitate il vostro sacrosanto diritto di voto,

una democrazia evoluta si vede anche da questo.

dai

VOTAZIONI CLIENTI

BACKDOOR 2015

 

Migliori 10 dischi del 2015:

(i virtuosi possono spingersi fino ai primi 20.

I disturbati sessuali anche fino ai migliori 50)

 

 

 

  

 

Miglior concerto dell’anno

 

 

Miglior canzone dell’anno

 

 

Miglior disco italiano dell’anno

 

 

Miglior ristampa dell’anno

 

 

Miglior ep dell’anno

 

 

Disko minkia

 

 

 

Nobel:

Inspiegabilmente l’intera Accademia Reale Svedese è colta da un’influenza intestinale.

Tocca a te e soltanto a te assegnare i Premi Nobel.

Ma li puoi consegnare soltanto a gente del mondo musicale.

Ecco i premi (volendo, puoi motivarli)

 -Premio Nobel per la fisica

-Premio Nobel per la chimica

-Premio Nobel per la medicina

-Premio Nobel per la letteratura

-Premio Nobel per l’economia

-Premio Nobel per la pace

-Premio Nobel per il picio

(recente introduzione. Per i non piemontesi, è da intendersi come il Premio Nobel per l’idiota)

 


venerdì 27 novembre: colazione e tutti allo stadio

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Ore 8,30

 

Colazione (offerta) e trenta minuti di Creative Morning

(tutto da Born in Berlin, Via San Dalmazzo 9A, Torino).

Maurizio Blatto: Job’n’Roll

 

https://creativemornings.com/talks/job-n-roll-with-maurizio-blatto

 

https://www.facebook.com/CreativeMorningsTurin/?fref=ts

 

Ore 21,30

 

Casseta Popular, Via Tripoli 56, Grugliasco

“Pareggia o Raddoppia?” Il grande quiz del calcio.

Per quelli che sanno dove è nato Geronimo Barbadillo (Lima, 1952), ma anche per chi la domenica pomeriggio guardava Corrado in tv invece di andare allo stadio.
Abbigliamento sportivo (maglie, sciarpe) consigliato.

 

Conduce Maurizio Blatto, arbitra Giorgio Pilon.

http://www.cassetapopular.it/

 

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da Casseta Popular

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Il cuore dentro alle scarpe. Uomini di calcio: le loro storie, la loro magia
 

Il cuore dentro alle scarpe – atto terzo

“Nel 2013 ci venne quest’idea forse un po’ fuori dagli schemi per un circolo Arci: creare un piccolo Festival per parlare di calcio. Ma parlare di calcio liberandolo dall’urgenza della pura cronaca sportiva. “Il calcio non è cronaca, è racconto”. Niente risultati, commenti tecnici, polemiche. Noi volevamo parlare di calcio usandolo come strumento per parlare di uomini e per raccontare delle storie. Storie epiche, storie divertenti, storie poetiche, storie umane. E raccontare attraverso quegli uomini delle epoche, dei luoghi, dei sentimenti.”

Tre edizioni. Non ci avremmo scommesso quando abbiamo cominciato. E invece, è stato un crescendo. Abbiamo fatto tesoro degli insegnamenti delle due edizioni precedenti e abbiamo messo giù il programma che sognavamo da tempo. Abbiamo allargato il campo di osservazione: non più o non solo le storie dei singoli, ma la Storia, nel suo complesso. La Storia che irrompe nei fatti del calcio. Perché il calcio non ha un percorso a sé, il calcio è specchio di ciò che succede. E spesso spiega le cose meglio di altro.L’intreccio tra calcio e politica è il comune denominatore di questa edizione, il filo conduttore delle cinque serate. Viste dai campi di pallone e dagli spalti, vogliamo raccontare la storia della guerra in Jugoslavia, la storia di Hillsborough e di come siamo finiti dalle curve dritti seduti sui divani, la storia dell’Heysel e le storie del calcio militante, così come lo vivono in Irlanda del Nord, nei Paesi Baschi e in Germania.

E in più un appuntamento per mettervi alla prova e ridere un po’ con voi e di voi. La serata quiz, a cui non servono presentazioni.

Il programma è quello che segue, le modalità di accesso sempre le stesse. Ingresso libero riservato ai soci Arci.

Venerdì 13 novembre ore 21.30:

“La Jugoslavia più forte di sempre.
Quando la guerra ruba la storia.”

Le guerre di indipendenza degli anni ’90 hanno privato il calcio di un pezzo della sua storia: la nazionale Jugoslava a cavallo tra il 1990 e il 1992 era da tutti considerata geniale, piena di talento, elegante. Un viaggio alla scoperta di quella squadra e di quegli uomini a cavallo tra sport e politica per capire cosa ci siamo persi. Una nazionale, quella jugoslava, che per due anni domina la scena europea con risultati fatti di bellezza e sacrificio e che perde solo una partita, quella ininfluente contro la Danimarca, si prepara a vivere un Europeo da protagonista assoluta, da candidata al titolo. Poi, la guerra. E quell’Europeo da dominare lo vince proprio la Danimarca, ironia della sorte, ripescata all’ultimo.

Intervengono: Damiano Benzoni (giornalista, East Journal), Alessandro Gori (giornalista), Andrea De Benedetti (giornalista, scrittore, Guerin Sportivo)
Sabato 14 novembre ore 21.30:

“96 bugie per una Premier League.
Il disastro di Hillsborough equivoco alla base del calcio moderno”.

Cos’hanno in comune Margareth Tatcher e le incursioni delle telecamere negli spogliatoi prima della partita? Perché allo stadio preferiamo il divano? Ha senso oggi dire che si “tifa” per una squadra, esattamente come si diceva 25 anni fa? Un’analisi del percorso che ci ha condotti al di fuori degli anni ’90, dal calcio che fu al calcio moderno, partendo dalla madre di tutte le bugie. Il 15 aprile 1989, Hillsborough, Regno Unito.

Il calcio come oggi lo conosciamo è fatto forse più di televisioni, replay e divano che di stadio e gradinate. Proveremo a capire come siamo arrivati a questo calcio, sempre più legato a doppio filo agli introiti delle televisioni e sempre meno a quelli del botteghino, sempre più prodotto da vendere e sempre meno esperienza da fruire in prima persona, testimoniandola con la propria presenza all’interno di uno stadio. E partiremo nel farlo dalla madre di tutte le bugie: partiremo dalle 96 vittime di Hillsborough, da quel disastro che segnò l’occasione per rendere gli stadi sempre meno luogo del tifo e sempre più esperienza di pochi, indirizzando la politica che governa il calcio verso il dominio televisivo. Capiremo perché, alla base di una trasformazione epocale, ci fossero Margareth Tatcher e una bugia durata 25 anni.

Intervengono:  Christiano Presutti (co-fondatore del collettivo Luther Blissett, con Luca Di Meo (Wu Ming 3) ha fondato il blog Fútbologia), Fulvio Paglialunga (giornalista, ha scritto per la Gazzetta dello Sport e per il Corriere del Giorno. Autore di “Ogni benedetta domenica” (ADD) tratto dalla trasmissione da lui ideata e condotta su Radio Rai. Collabora con Ultimo Uomo, Rivista Undici, Rivista Studio. Ora a Rai 1), Luca Di Meo (Wu Ming 3, scrittore, membro del collettivo Wu Ming fino al 2008, co-fondatore del progetto Fútbologia, autore insieme a Christiano Presutti del documentario “Nel pallone”), Andrea De Benedetti (giornalista, scrittore, ha lavorato per il Guerin Sportivo, il Manifesto, Tuttosport. È autore di diversi libri tra cui “Binario morto” con Luca Rastello).
Giovedì 26 novembre ore 21.30:

Incontro con Gian Luca Favetto in compagnia di Beppe Quaglia e Leandro Agostini.

Presentazione del libro “Il giorno perduto. Racconto di un viaggio all’Heysel”
La storia di un viaggio verso Bruxelles compiuto da due parti dell’Europa, la Valchiusella nel Torinese e Liverpool, in Inghilterra, da quattro ragazzi tifosi.

Venerdì 27 novembre, ore 21.30:

“Pareggia o Raddoppia?” Il grande quiz del calcio.

Per quelli che sanno dove nacque Geronimo Barbadillo (Lima, 1952), ma anche per chi la domenica pomeriggio guardava Corrado in tv invece di andare allo stadio.
Abbigliamento sportivo (maglie, sciarpe) consigliato.I quiz che sono diventati celebri a Casseta Pop. Ne abbiamo fatti sugli anni Ottanta e sugli anni Novanta. Ora ci cimentiamo con il calcio ma senza tralasciare la cultura generale e tutto il resto. Stessa squadra di sempre:

Conduce Maurizio Blatto, arbitra Giorgio Pilon.

Sabato 28 novembre, ore 21.30:

“Un calcio al fascismo – Storie di calcio militante tra Amburgo, Derry e Bilbao”.

Il calcio quando è bandiera, strumento di lotta e rivendicazioni; il calcio quando ancora è un tutt’uno con la politica, così come lo vivono in Irlanda del Nord, nei Paesi Baschi e ad Amburgo. Parleremo di indipendenza e autonomie e racconteremo la storia del St. Pauli.

Intervengono: Edoardo Molinelli, (Minuto Settantotto, Athletic Club), Alessandro Colombini (Minuto Settantotto, autore di “Strikers – Viaggio in Irlanda del Nord tra George Best e Bobby Sands”), Marco Petroni (autore di “St. Pauli siamo noi – Pirati, punk e autonomi allo stadio e nelle strade di Amburgo”).

http://www.cassetapopular.it/il-cuore-dentro-alle-scarpe-atto-terzo/

https://www.facebook.com/ilcuoredentroallescarpe

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non siamo mica a teatro

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“Scusa, ti spiacerebbe andare a chiacchierare da un’altra parte, stai disturbando. Vorrei sentire il concerto”. Pausa (breve). “Oh, ma mica siamo a teatro”. Ecco, negli ultimi tempi succede un po’ troppo spesso. Vai a sentire qualcuno e la gente parla, parla, parla, parla. Magari esattamente sotto il palco e urlando per sovrastare il suono di chi si sta esibendo. Bene, avete rotto i coglioni. Nessuno vi ha obbligato a entrare (nemmeno se è gratis. A proposito, basta anche qui. Mettete un biglietto equo e pagate i musicisti), le sale spesso sono vuote, è pieno di bar, piazzali antistanti, terrazze sui fiumi sui quali specchiarvi in tanta bellezza alternativa. Andate lì. Se siete venuti per ascoltare chi suona, fatelo, con un comportamento adeguato (no mutismo, no sproloquio: umani), altrimenti ciao. Imparate almeno che cosa vi piace (regola fondamentale della vita) e non rompete il cazzo al prossimo (regola fondamentale della vita). A questo proposito pubblichiamo sotto un apprezzato commento sul tema. Dimenticavo, alla replica del teatro si può controbattere con “Sì, ma non è nemmeno un simposio sul precariato”, “Certo, ma non siamo neppure nel recinto delle oche”, “Vero, ma il Processo del Lunedì non mi interessa”. Le possibilità sono infinite (schiaffoni included, com’è ovvio). Alè.

Maurizio Blatto

Durante l’ultima settimana ho avuto la fortuna di assistere, in prima
fila davanti al palco, a quattro ottimi concerti; pubblicherò di seguito
le statistiche relative al volume del chiacchiericcio percepito nelle
prime file che, per l’ennesima volta, ha impedito al cretino che sta
scrivendo questo post di poter assistere a quello che considerava un vero
e proprio evento, atteso per tutta l’estate.
Non menzionerò i nomi degli artisti poiché vorrei evitare inutili imbarazzi.

- giovedì sera, ore 23:00, chitarra solista ed effetti: 70% vacanze,
partenza stentata della Juventus in campionato, esami da completare,
cambiamenti generazionali in stile Pacifico (cfr. Class, 2014, Mondadori)
20% dischi comprati due giorni prima
10% pettegolezzi sui baccagli

-giovedì sera, ore 24:00, quartetto storico, atmosfera perfetta, approccio
elegante: 20% ” questo drink lo facevo meglio io” 30% la
Juventus si riprenderà 40% pettegolezzi sulla strumentazione 10% ma a
Milano c’è ancora il Tunnel?

- sabato sera, ore 1:30 am, sul palco c’è un’istituzione vivente,
oltre trent’anni di carriera: 50% esplosione dei filmati caricati su
cellulare in precedenza, in sincrono, roba da far impazzire i server 1%
“cazzooo, l’Africa, hai capito? L’A F R I C A!”, 49% non
sono in grado di trasmettere la statistica poiché mi si è annebbiata la
vista…
A quel punto mi sono aggrappato alla transenna e ho guardato lo schermo; i
suoi dischi li ho, li avrei riascoltati a casa la domenica mattina.

Giorgio Pilon