Piccolo sondaggio backdooriano.
alla fine hanno vinto gli estivi di un punto. Così è.
Tipi estivi
Il Direttore
-mi piace l’estate
Mi piace osservarla, l’estate. Prendermi il tempo per assaporarne i profumi, gli odori. Tutti. Il lungomare come piano sequenza.
-elencare qualche aspetto positivo dell’estate
Immaginate serate bollenti, di fronte al mare, corpi che si sfiorano, sudore, eccitazione naturale o artificialmente catalizzata da pastiglie e bevande dai colori improbabili. Il ritmo che pulsa e i cuori che accelerano per stargli dietro. E poi il silenzio. Il sole mostra il primo frammento di circonferenza dalla linea blu del mare e un altro giorno chiude il sipario su bicchieri mezzi vuoti abbandonati sui tavolini, frammenti di carta da filtro, puzza di urina mista a olio solare. Io sono quello che ama respirare il presente che i corpi sudati macinano gioiosi. Osservare piuttosto che partecipare. Arrivare quando tutta l’urgenza del vivere ora, qui, come fosse l’ultimo respiro prima di morire, finalmente si quieta. E’ un lampo (caldo e avvolgente) di serenità, prima che la festa ricominci fra qualche ora. La mia isola, dove quell’immensità blu ci guarda e determina il mio limite. L’estate metafisica. L’isola come concetto atemporale.
-una descrizione tua estiva
Poco prima del tramonto, in riva al mare. Quando un buffo di sole accarezza ancora le pelli stanche e il flusso di persone comincia a lasciare il bagnasciuga. Ascolto uno fra Masin, Battisti o qualche genietto pop inglese che ha sognato i tropici in cartolina. Osservo quei sorrisi, quei corpi pronti per darsi alla notte o per l’ultimo tuffo e li abbraccio. E’ la cristallizzazione massima di tutti i presenti possibili. Vorrei non finisse mai.
-un disco e/o un libro per esaltare l’estate
Solitamente e per contrasto il libro è un volume enorme, anche faticoso, che richieda la necessita di cullare il tempo. Quest’anno sarà Gli Increati di Antonio Moresco. Le canzoni, tante, per ogni anno passato al mare, d’estate: Jolla di Tempelhof e Gigi Masin, La Canzone del Sole di Battisti, Wild Horses dei Prefab Sprout, Summer Babe dei Pavement, Forgotten Bridges di Stuart Moxham e Louis Philippe per dirne alcune. Forse come disco, sceglierei Subtitulo di Josh Rouse, che racchiude un pò tutto.
-premio crema solare a:
Personaggio: Lucio Battisti
Oggetto: Definitivamente la copertina di If WIshes Were Horses dei BlueBoy. L’estate del Cuore.
Selfimperfectionist
Sono un tipo definitivamente estivo.
Amo l’estate perché :
- il mio primo bacio fu in inverno, ma l’inverno romano del 1987: praticamente l’anticipazione dell’estate che sarebbe arrivata qualche mese dopo
- Loano a giugno in compagnia dei nonni con in cuffia gli Smiths
- la Juventus fa il vernissage a Villar Perosa e ogni volta che ci penso mi prende una malinconia inestinguibile.
La glorifico ascoltando questo capolavoro, ogni estate:
Deutsch Nepal + The Moon Lay Hidden Beneath a Cloud A Night In Fear
La mia situazione estiva perfetta:
Piazza Bologna ( Roma) ad agosto, l’asfalto prende fuoco e la piazza circolare diventa un vortice nel quale dimenticare se stessi.
Marco
Sono un tipo estivo.
- pantaloni corti da giugno a settembre, cedrata e panaché
-disco: Nozinja Nozinja Lodge
-libro: Etgar Keret Sette anni di felicità
-premio crema solare: Giampiero Ventura
Il Signor Franco
-elencare qualche aspetto positivo dell’estate
Le ragazze si vestono meno
Non lavoro per un mese
Le pesche
e la glorifico in questo modo
Picol Lis Neris, temperatura di servizio 11°
-una descrizione tua estiva
Tutti nudi a Matala
-un disco e/o un libro per esaltare l’estate
Poco prima dell’aurora Fossati-Prudente
Lo Straniero Albert Camus
-premio crema solare a:
Zonker Harris
Andrea F.
Mi piace l’estate perché:
- fino all’anno scorso su Raitre compariva la pubblicità della Cedrata Tassoni;
- si corre il Tour de France;
- al cinema liberty di Bordighera proiettano le seconde visioni dei film che non sono riuscito a vedere nel corso dell’anno;
- in alta Val di Viù piove per tutto il mese di agosto.
e la glorifico:
- passando almeno un pomeriggio sul lungomare di Bordighera nella vana attesa di veder comparire all’orizzonte Robyn Hitchcock;
- ascoltando Climate of Hunter di Scott Walker e Frozen Orange di David Kilgour
- leggendo Se questo è un uomo e La tregua di Primo Levi.
Premio crema solare:
- al mitico Leo Junior (Beach Soccer World Championship Best Player and Top Scorer nel 1995, 1997, 1998 e 2000).
Voa Canarinho Voa!
Stefano Bianco
Adoro l’estate.
Adoro la città vuota di agosto, andare in bici per le strade deserte, attraversare Corso Lecce col rosso, il silenzio. Mi piace il caldo stordente, l’aria che fluttua lontano sull’asfalto (questa potrebbe essere una posizione di minoranza).
Mi piace non fare niente, e d’estate non faccio niente (non è vero, ma mi piace pensarmi così).
E c’è il calciomercato, puoi illuderti che per una volta il Toro chissà.
Lo so, il mare, le zanzare, la domanda “quando/dove vai in vacanza” di gente a cui non interessa la risposta, e causa famiglia non posso più dare quelle belle risposte tipo “due settimane in Asia Centrale, dev’essere molto interessante”.
Poi, ci si deve divertire per forza, espressioni da Villaggio Turistico, la gente in montagna che va in auto ovunque. Non importa.
E poi la frutta, l’anguria e il ghiacciolo che ti fanno tornare adolescente.
E le pesche sono definitivamente più buone dei cavolfiori, questa non è una posizione di minoranza.
Ascolto poca musica, meglio musica fatta di poche cose (cantautori low fi, cose così).
Leggo libri lunghi e noiosi, classici, e mi chiedo perché lo faccio.
Quest’estate, La storia, forse Moby Dick.
Tipi nonestivi
Bruno
Facile: sono un tipo non estivo.
L’estate, per quanto mi riguarda, inizia ad avere un senso solo al di sopra di una linea immaginaria individuata da queste coordinate: 50° 11′ 01” N, 0° 31′ 52” W (rif. Wikipedia, alla voce English Channel).
Lì si inizia a ragionare: cieli plumbei, stridio di gabbiani, zaffate di fish&chips, vento e pontili protesi verso il mare più bello che c’è.
Al di sotto è un inferno.
La montagna non mi piace.
Al mare(dove normalmente trascorro l’estate) mi scotto pure i piedi.
In città, persino ascoltare i dischi mi risulta faticoso.
Aspetti negativi dell’estate ?
Il sole (ovvio), la sabbia, le creme: la combinazione delle tre mi è letale.
E poi d’estate non c’è più nulla: non escono dischi, non c’è il campionato, il vitello tonnato scompare dai menù.
Infine non sottovaluterei, tra gli orrori dell’estate, i (pantaloni a) pinocchietto.
Per me è più che sufficiente.
Mi difendo così:
maglietta “JE SUIS CANTONA”, pantaloncini linea “Wawrinka-al-Roland-Garros”, ray-ban, birra cecoslovacca e Tuttosport.
Il tutto rigorosamente all’ombra.
Leggerò Underworld di De Lillo, ascoltando Head Over Hills dei Cocteau Twins.
Premio Aria Condizionata
A me stesso: una settimana sulla spiaggia di Margate con la felpa e A Distant Shore in cuffia.
Luigi Lule Kaine
Detesto l’estate
-elencare qualche aspetto negativo dell’estate
Potrei dilungarmi, ma cercherò di essere breve.
Calura e sensazione di pre-morte a parte elencherò un aspetto pratico ed uno estetico.
1. Ho caldo. Quanti soldi posso investire per ovviare al problema? Si riduce ahimè a una mera formula matematica: “Il grado di sopportazione della calura è inversamente proporzionale al denaro che si è costretti a spendere” Stare al fresco costa.
2. Bermuda e pantaloncini. Si pensa siano d’obbligo e a malincuore li uso anche io, ma il risultato è che qualunque uomo appare imbecille in pantaloncini, spesso perché non comprende che accoppiarli con calzature aperte peggiora la situazione. Se poi sei tedesco il calzino è d’obbligo e si scivola nel trash. Giusto per fare un esempio: qualcuno ha mai visto immagini di Clint Eastwood in calzoncini? Non ne esistono. Anzi con Sergio Leone girava western in Andalusia con tanto di poncho.
Mi difendo in questo modo
Vita pre-genitoriale:
Rimedio per afa #1 – Raggiungere i 1000-1500m sopra il livello del mare / psicadelia e kraut
Rimedio per afa #2 – Raggiungere i 1500-2000m sopra il livello del mare / elettronica
Rimedio per afa #3 – Viaggetto in paese nordico / wave e dark a palla
Rimedio per afa #4 – Mare (isole o sud) / ambient e post rock
Rimedio per afa #5 – Sala prove nei sotterranei dei Docks Dora / DIY
Vita genitoriale
Rimedio per afa #1 – Acquaticità in piscina comunale / Peppa e i suoi amici
Rimedio per afa #2 – In campagna dagli zii / Masha e orso
Rimedio per afa #3 – Liguria / Raiyoyo e/o DVD di Pimpa
-un disco e/o un libro per salvarsi dall’estate
Pochissimi possono davvero sfuggire all’estate.
Per quasi tutti è un lento soccombere. Consigli:
DISCO: William Basinski – Disintegration Loops // per un lento disfacimento
LIBRO: Michel Houellebecq – Sottomissione // eloquente direi
VISIONI: Fargo – Serie TV // 10 puntate di questa serie immerse nel gelo e nella neve potrebbero rinfrescare.
Maurizio Blatto
Detesto l’estate
-elencare qualche aspetto negativo dell’estate
L’estate mi ripugna e la odio più di Bruno Martino. È una stagione malefica inadatta al mio corpo, governata dalla pigrizia e dall’abbandono. Per uno come me, che vorrebbe perdere completamente l’olfatto, è insostenibile. L’estate puzza, i corpi marciscono (salite sul metrò verso le 13 e poi ne parliamo). Le città sono invivibili, i muri bollenti, scavi e lavori ovunque, bonghisti nelle piazze, immondizia e muri lordi di scritte hih hop. Perdo i sensi, tracollo. Odio la sensazione di divertimento obbligatorio che si porta dietro, è un capodanno lungo mesi. I pazzi sono nelle strade, tutta questa gente con i sandali, le Crocs, quelle scarpe orrende di carattere medico (Dr. Scholl), le canottiere, persino i piedi scalzi. Li temo. Il mare è quasi insopportabile, con la sensazione mefitica di salsedine sulla schiena, come fossimo bestie, e in montagna c’è troppa gente, arriva con le macchine, griglia ovunque, le radio con l’hip hop italiano. Mi sento svenire, conto i giorni che mi separano da ottobre, il meraviglioso autunno. Questa stagione mirabile che ristabilisce finalmente ciò che manca del tutto all’estate: il decoro. Non ce la posso fare, no.
Mi difendo in questo modo
Metto il condizionatore su 19 gradi e con il pulsante energetic (c’è un tizio muscoloso sul tasto).
Mi sdraio e resto immobile.
Mi alleno alla morte.
La versione di me che più ricordo con piacere è quella dell’estate del 2001. Tutti erano in spiaggia e dopo un po’ si accorsero della mia assenza. Quando mi trovarono ero in un parcheggio con il motore accesso, la faccia sul condizionatore al massimo e Sparklehorse che suonava.
Immobile, come se mi avessero sparato alla nuca.
-un disco e/o un libro per salvarsi dall’estate
non c’è scampo alcuno, se non siete strutturati.
Comunque ambient minimale: Loscil, Basinski, poco altro.
D’estate non leggo quasi mai.
-premio aria condizionata a:
“Sì, non c’è niente di male nella scienza. Sai, io tra l’aria condizionata e il papa, scelgo l’aria condizionata” (Woody Allen)
nando
fa banalmente caldo, le giornate sono troppo lunghe, notte alle cinque di sera è bello, la gente si sente autorizzata a spogliarsi ignorando i propri limiti, la corsa alle ferie quasi obbligate perché è estate.
Mi difendo lavorando e godendomi la mancanza di code in tangenziale, parcheggi vuoti tutto con molta calma.
Mi premio con granite assortite e muri di casa spessi un metro ascoltando musica classica moderna nordica, minimalisti assortiti e sognanti, leggendo i primi due tomi de La mia battaglia di Karl Ove Knausgard La morte del padre e Un uomo innamorato.
buona estate a tutti comunque voi siate.
Andrea Pellizzer
Non è che odio l’estate, preferisco evitarla specialmente dalle nostre latitudini, nel nord est produttivo.
Gli ultimi anni siamo scappati tra il 53 e il 64 parallelo nord, per prendere un po’ di refrigerio e allontanarci dalle masse che affliggono il mediterraneo. Quest’anno invece sarà un’estate italiana, non avendo molti giorni di ferie, ma sempre evitando spiagge e creme solari al cocco.
Come armi di difesa uso la birra, spritz e cocktail vari ghiacciati, mi chiudo in casa con le finestre oscurate e il condizionatore accesso.
Disco: la freschezza di Staying Home degli A Minor Place mi dà sollievo
Libro: la pesante afa descritta in L’eco di sparo di Massimo Zamboni, mi fa sembrare la nostra calura meno opprimente