“Scusa, ti spiacerebbe andare a chiacchierare da un’altra parte, stai disturbando. Vorrei sentire il concerto”. Pausa (breve). “Oh, ma mica siamo a teatro”. Ecco, negli ultimi tempi succede un po’ troppo spesso. Vai a sentire qualcuno e la gente parla, parla, parla, parla. Magari esattamente sotto il palco e urlando per sovrastare il suono di chi si sta esibendo. Bene, avete rotto i coglioni. Nessuno vi ha obbligato a entrare (nemmeno se è gratis. A proposito, basta anche qui. Mettete un biglietto equo e pagate i musicisti), le sale spesso sono vuote, è pieno di bar, piazzali antistanti, terrazze sui fiumi sui quali specchiarvi in tanta bellezza alternativa. Andate lì. Se siete venuti per ascoltare chi suona, fatelo, con un comportamento adeguato (no mutismo, no sproloquio: umani), altrimenti ciao. Imparate almeno che cosa vi piace (regola fondamentale della vita) e non rompete il cazzo al prossimo (regola fondamentale della vita). A questo proposito pubblichiamo sotto un apprezzato commento sul tema. Dimenticavo, alla replica del teatro si può controbattere con “Sì, ma non è nemmeno un simposio sul precariato”, “Certo, ma non siamo neppure nel recinto delle oche”, “Vero, ma il Processo del Lunedì non mi interessa”. Le possibilità sono infinite (schiaffoni included, com’è ovvio). Alè.
Maurizio Blatto
Durante l’ultima settimana ho avuto la fortuna di assistere, in prima
fila davanti al palco, a quattro ottimi concerti; pubblicherò di seguito
le statistiche relative al volume del chiacchiericcio percepito nelle
prime file che, per l’ennesima volta, ha impedito al cretino che sta
scrivendo questo post di poter assistere a quello che considerava un vero
e proprio evento, atteso per tutta l’estate.
Non menzionerò i nomi degli artisti poiché vorrei evitare inutili imbarazzi.
- giovedì sera, ore 23:00, chitarra solista ed effetti: 70% vacanze,
partenza stentata della Juventus in campionato, esami da completare,
cambiamenti generazionali in stile Pacifico (cfr. Class, 2014, Mondadori)
20% dischi comprati due giorni prima
10% pettegolezzi sui baccagli
-giovedì sera, ore 24:00, quartetto storico, atmosfera perfetta, approccio
elegante: 20% ” questo drink lo facevo meglio io” 30% la
Juventus si riprenderà 40% pettegolezzi sulla strumentazione 10% ma a
Milano c’è ancora il Tunnel?
- sabato sera, ore 1:30 am, sul palco c’è un’istituzione vivente,
oltre trent’anni di carriera: 50% esplosione dei filmati caricati su
cellulare in precedenza, in sincrono, roba da far impazzire i server 1%
“cazzooo, l’Africa, hai capito? L’A F R I C A!”, 49% non
sono in grado di trasmettere la statistica poiché mi si è annebbiata la
vista…
A quel punto mi sono aggrappato alla transenna e ho guardato lo schermo; i
suoi dischi li ho, li avrei riascoltati a casa la domenica mattina.
Giorgio Pilon