1-Michael Head & The Red Elastic Band “Rumer” (2017)
https://www.youtube.com/watch?v=lGolQl1RJFU
Certe volte (spesso, anzi) le idee più semplici sono le migliori.
Guardate il video e godetevi la canzone, tratta da uno dei migliori dischi del 2017.
Ecco come l’ho recensito sul numero di novembre di Rumore
MICHAEL HEAD & THE RED ELASTIC BAND
ADIOS SENOR PUSSYCAT
VIOLETTE
C’è l’epica di quelli che meritavano di più e che noi lo sapevamo e abbiamo i loro dischi, tutti in loro dischi (anche i 12” per le versioni acustiche, chiaro) e non si capisce perché quegli altri abbiano successo e loro no, mondo maledetto preso in trap (pola) da musiche che non capiamo. Succede soprattutto con gli inglesi ed è un modo un po’anni ottanta di guardare alla musica e ai suoi squilibri. Ma se serve un esempio, eccolo. Michael Head da Liverpool, cinquantacinque anni e un passato con i Pale Fountains e gli Shack, oltre un disco a nome proprio, con gli Strands: un maestro assoluto.
Il suo ritorno è quanto di migliore potessimo desiderare per metterci in pace con un modo di comporre elegante e cristallino e su quanto ci fossero piaciuti Forever Changes e Rattlesnakes. C’è l’eco del passato, soprattutto Byrds, Love e un soffio di Nick Drake (che non vorresti dirlo più, ma c’è), unito alla miracolosa capacità di mettersi da solo al pianoforte e lasciar risplendere una ballata come Winter Turns To Spring. Tutto è arrangiato benissimo, dall’impennata elettrica Neil Young in mezzo agli archi di 4 & 4 Still Makes 8 al sinatrismo britannico alla Richard Hawley di Overjoyed, sino alla gloria jingle jangle di Rumer (il video, vi prego). La fifth dimension tutta risplende nella rilettura del classico Wild Mountain Thyme e non serve avere Peter Astor e Paddy Mc Aloon tra i Lari e i Penati di fiducia per godersi la mareggiata dolce di Picasso. Quindi alla sera, dopo aver messo a dormire qualunque genere di famiglia abbiate e sedato ogni sorta di preoccupazione quotidiana, aggiungete questo disco al breviario pop personale e concedetevi un briciolo di fiducia nel mondo. Soprattutto nel vostro.