Backdoor Antivirus 27
In molti, in questi giorni, mi scrivono per sapere come vanno le cose e chissà quando riapriremo, poi spesso, con quel misto di affetto e timore che caratterizza ogni gesto nei suoi confronti, mi domandano: “E il Signor Franco, come se la passa?”.
Chi frequenta Backdoor, non ha bisogno di ulteriori delucidazioni sul Signor Franco, conosce bene il suo fascino tarpéo, la sua rudezza agognata come doccia di purificazione, le vestigia da Sindrome di Stoccolma meets carezza da gatto a nove code. Piace alle donne death metal, che gli chiedono l’autografo. Intimorisce ed attrae. Ci si rivolge a Lui come ad Hammurabi, in cerca di un giudizio, sicuri di una condanna.
Agli altri, ancor vergini di Esso, un piccolo estratto dal mio “L’ultimo disco dei Mohicani”, in cui cerco di “spiegarlo” tramite un esempio onirico. Eccolo:
“Alcuni somatizzano il terrore che incute loro. Un nostro cliente andò in Messico e decise di fare un’esperienza sciamanica. Venne introdotto al vetusto saggio indio su un altopiano spazzato dal vento. Rimase a digiuno per quasi due giorni, quindi sotto la guida del guaritore ingerì una certa quantità di peyote. Cominciò ad avere delle allucinazioni spaventose, era attaccato da bestie feroci: tigri, serpi, iene, coccodrilli. In mezzo a loro distinse con chiarezza il volto di Franco. Non so se mi spiego”.
Bene. Quindi, per rispondere alle vostre legittime apprensioni sul Signor Franco, ho pensato che intervistarlo fosse la mossa più sensata. Vogliate gradire.
Come stai?
“Sto bene, grazie. Molto riposato”
Quindi non sei nervoso? (Se sì, per colpa di che cosa?)
“Avrei più di un motivo per esserlo. Non posso andare a correre. Da solo. Lontano da tutti. Non reggo più la metafora della guerra (campo di battaglia, prima linea, eroi, trincea, nemico). Mal sopporto la stucchevole retorica sul virus che ci sta insegnando tante cose, che cambierà la società, che ci renderà delle persone migliori. Però non sono nervoso. Atarassia”
“Mi alzo intorno alle 10. Dopo colazione pianifico gli ascolti della giornata.
Il primo giorno di Iorestoacasa non è stato difficile.
“Stanze”, Massimo Volume. “Songs From A Room”, Leonard Cohen. “Stanze di vita quotidiana”, Francesco Guccini. “Il cielo in una stanza”, Gino Paoli. “A casa tutto bene”, Brunori Sas.
Un giorno mi sono dedicato agli autori che hanno nome e cognome con la stessa lettera iniziale. Albert Ayler, Billy Bragg, Caterina Caselli, Federico Fiumani, Janis Joplin, Mia Martini, Piero Piccioni, Sufjan Stevens.
Oppure immagino di essere all’inizio degli anni 80, quando ho aperto il negozio, e allora tutto il giorno girano Cure, Siouxsie, Joy Division, Clash, Cramps, Dead Kennedys, Bauhaus. Poi resto in attesa dell’antivirus di Backdoor. Leggo molto. Libri e approfondimenti vari. Newsletter e articoli che mi vengono segnalati. Naturalmente mi dedico anche al ménage familiare. Ho risistemato la cantina. Ho messo mano ai libri riorganizzando alcuni settori. Ho razionalizzato CD e DVD. Passato l’aspirapolvere, sbucciato i piselli”.
Ti manca il lavoro?
“So che mi aspetta dietro l’angolo, ora faccio conto di essere in vacanza”.
DISCHI:
“Brown Rice” di Don Cherry
“Selected Ambient Works 85-92” di Aphex Twin
“Kiwanuka” di Michael Kiwanuka
Molto bene, grazie. Nell’accomiatarci, ti chiederei un consiglio di saggezza finale.
“Siamo tutti nell’intrattenimento”.
https://www.youtube.com/watch?v=fb_S4aWI6Og
Backdoor riaprirà, si spera presto, e i vinili torneranno a girare
ma se volete, siamo attivi per le spedizioni!
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