Backdoor Antivirus 35
Allora, tanti auguri e buona Pasqua.
Io con la Pasqua non ho un grande feeling. Per dire l’anno scorso l’ho santificata in un ospedale francese con la prima colica renale di una serie di 32 in una settimana. Indimenticabile.
Un ameno ricordo di quando, da adolescente, rimanevo in città è invece questo (da MyTunes):
“Ne parlo con malcelata tranquillità solo perché ora siamo a distanza di calendario e quindi dietro relativa sicurezza. Farlo in quasi diretta sarebbe impossibile. Quelle sono ore terribili, l’uomo perde ogni contatto con se stesso e con la sua pur flebile ragion d’essere su questo pianeta. Si smarrisce, rischia l’evaporazione. Il concetto stesso di tempo subisce un rallentamento tale da avvicinarlo alla paralisi. I pensieri si arenano, i movimenti incontrano ostacoli definitivi. L’afasia civile diventa realtà, muore tutto e vivi solo tu. Sono i giorni della Pasqua in città. L’apoteosi del nulla, l’urbano antropizzato che si sgretola. Non succede alcunché, la temperatura si eleva e i rumori escono netti dal loro nascondiglio abituale. Steso sul letto avverti con precisione ad altissima fedeltà la frenata dell’autobus, le posate abbandonate sul tavolo di dirimpettai lontani chilometri (“Sono le 11,30 facciamo che mangiare? Tanto…”), il tovagliolo del bar incastrato nel selciato divelto che aspetta vanamente un refolo di vento per tentare una fuga. Niente, non succede niente. Il resto del mondo è in coda verso località dove piove e tu sei immobile e disperato, pensionato senza la pensione. È Pasqua. Nulla da fare, aiuto, vi prego. Staticità assassina”.
Bene. Credo di averVi rallegrato a dovere, ma Vi inviterei comunque a riflettere sui vantaggi di una Pasqua Forzata.
Forse nessuno vi ha portato l’uovo di cioccolato con sorpresa e quindi per quest’anno vi risparmiate il simpatico portachiavi che SEMPRE vi aspettava nelle budella fondenti (nel senso cacao del termine) che lo contenevano. Potrete fare a meno della sorpresa meno sorpresa immaginabile.
Avrete la possibilità di dire a chiunque vi contatti “Eh, quest’anno Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi mica tanto! Siamo qui in famiglia…” e alè avanti su questa solfa-
Forse nessuno vi avrà portato la Colomba e quindi potrete esimervi dal macabro rituale dell’unica fava celata in un’unica fetta. Abitualmente si dà una bella mascellata e crackette, un rumore agghiacciante segnalerà che vi siete spezzati un molare. “Ah, l’hai trovata tu! Porta fortuna, lo sai?!”. Eeeh, un bel culo davvero, soprattutto per il vostro odontoiatra di fiducia.
Se soffrite di allergia al polline, potrete finalmente evitare l’asfissia in un maledetto prato soleggiato di campagna, dove tutti ridono e si divertono e voi avete gli occhi di un bue con un razzo nel deretano e l’epiglottide che si sta chiudendo ermeticamente. Ovviamente è il mio caso, ho passato pasque in cui la mia vita è stata appesa a un filo (di graminacee, urticacee, ecc ecc). Un anno i miei genitori mi caricarono semi rigido sul sedile posteriore e scapparono dalla montagna come dei ricercati dalla Digos. A qualche chilometro dalla città, quando lo smog era indicabile con un dito, ripresi conoscenza e respirai con una certa regolarità.
Vi siete scampati il ristorante, abitualmente uno che conosce un parente che detestate, a lato tangenziale, con un tasso di nervosismo da hit parade tra i camerieri, un inquinamento acustico da live dei Wolf Eyes e l’agnello che sa di Rat Mousquet. Quel genere di posti dove il parcheggio è sempre la cosa migliore.
Quindi mettete tutto insieme e non abbattetevi troppo. Poteva andare peggio.
Auguri
per una Pasqua cittadina, ma briosa
https://www.youtube.com/watch?v=F1FFOMshiO0
per una Pasqua (ovunque) malinconica
https://www.youtube.com/watch?v=WH8KCo8IG5A
Backdoor riaprirà, si spera presto, e i vinili torneranno a girare
ma se volete, siamo attivi per le spedizioni!
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