Backdoor Antivirus 49
Com’è ovvio che sia, iniziano ad affiorare segnali non trascurabili di insofferenza.
Ci apprestiamo a una settimana complicata, forse l’ultima di vero lockdown (???), e toccherà attraversarla a denti stretti, mantenendo la rotta e facendo un bel respiro.
Ma qualcuno, non ce la fa più.
In piazza Barcellona, la piazza antistante Backdoor, direi che la Fase 2 è iniziata da tempo. Io arrivo in negozio a orari da Bela Lugosi, nel deserto urbano più assoluto, ma quando ficco timidamente la testa fuori dalla serranda, vedo una miriade di persone che deambulano smarrite e con movimento ondulatorio, spesso senza mascherina e con lo sguardo vitreo. Poveri loro, senza dubbio, ma a qualcuno la faccenda non deve essere andata giù e, da un anonimo balcone, è stata sollevata qualche giorno fa una velata critica. Si è udito nettamente un “Tornate a casa, zombie del cazzo!!!”. Io l’ho interpretato come un moto di dissenso, ma non vorrei sbagliarmi. In ogni caso i destinatari dell’invito se ne sono fatte beffe e hanno continuato imperterriti a sobbalzare mestamente, in ciabatte, sedano e rotoloni di carta igienica.
Difficile tenere i nervi saldi, pensare al bene comune. Sono le esplosioni improvvise a far paura.
Venerdì sono andato a fare la spesa. Nel consueto balletto delle corsie “prego, venga lei-si immagini-prendo solo i carciofini sott’olio-ci mancherebbe- (ma magari levati dalle palle appena puoi)” ho sentito un brusio nell’area del banco gastronomia. Lesto come una donnola, sono sgusciato a lato della muraglia delle fette biscottate per buttare un orecchio. “Eh no, mi scusi, qui avete soltanto il Fontal e io volevo la Fontina d’Aosta. Capirà che non è la stessa cosa. No, non lo è davvero. Io vengo qui con una cosa in mente e ne trovo un’altra. Lo guardi (eleva il tocco di formaggio ad altezza occhi). Questo è Fontal! Spero sia d’accordo anche lei. Fontal, è un maledetto Fontal”. E poi, innervosito dal silenzio esausto dell’addetta al banco, il tipo (faccia da uno che se avesse avuto cinquant’anni in più sarebbe stato un dirigente FIAT) ha guardato una disgraziata che aspettava in coda e le ha detto “La vuole lei ‘sta merda?” e ha tirato il povero Fontal nella fossa comune dei formaggi in offerta. Avrei voluto dirgli “Senta buonuomo, la faccia finita, che io non ho trovato i Tuc e nemmeno i Ritz. Qui tutti abbiamo i nostri problemi, ma non è il caso di farne un comizio”, ma poi ho capito che cercava solo la rissa, era uno con la data di scadenza molto più vicina di quella del meschino Fontal.
Ho soprasseduto. Sono tornato a casa e mi sono bevuto il mio caffè della giornata affacciato alla finestra, sotto la quale, molto più in basso, è passato uno che che scandiva sulle note di “Yellow Submarine” la seguente filastrocca “Andrà bene, andrà bene, andrà bene un bel cazzo”, pausa di tre secondi e poi ”Andrà bene, andrà bene, andrà bene un bel cazzo”. E avanti così, fino a quando non è scomparso dalla visuale e dalle orecchie del circondario.
Insomma è difficile, ma fatevi un esame di coscienza, provateci.
Le scelte musicali di oggi, mai così azzeccate, sono offerte da Andrea Pomini, amico e collega di Rumore, uno dei pochi al mondo in grado di distinguere un brano di Fela Kuti da un altro, nonché autore dei migliori spaghetti di zucchine dell’intero pianeta.
e anche
Backdoor riaprirà, si spera presto, e i vinili torneranno a girare
ma se volete, siamo attivi per le spedizioni!