A metà degli anni 70 partecipai con la mia scuola elementare al Concorso sul risparmio energetico “Omino Sano Omino Blu”.
In classe preparammo un cartellone dove venivano illustrati comportamenti adeguati e indiscutibilmente corretti.
Due i nostri punti di forza.
1-Spegnere sempre la luce dopo aver abbandonato una stanza (per anni venni additato come “Il Sacrestano” per l’applicazione ossessiva di questa pratica virtuosa).
2-Chiudere sempre la porta del frigo (evidentemente negli anni 70 qualcuno la dimenticava spalancata, lasciando marcire fagiolini e Belpaese Galbani. Anni dopo il problema si presentò in forma contraria, l’imperativo divenne per me cercare di aprirla un po’meno quella dannata porta)
A sorpresa, fummo tra i premiati. Non solo, durante una cerimonia di carattere bulgaro in un Palazzetto dello Sport gremito oltremodo, il Sindaco mi consegnò una specie di pergamena cardinalizia e venni intervistato al TG2 edizione serale.
Un picco di popolarità mai più eguagliato.
Poi le cose sono peggiorarono, dal punto di vista ecologico, intendo. Ora abbiamo Greta (grandissima sotto ogni punto di vista, anche per il suo look indie e quello sguardo graphic novel) e io non so se magari il vecchio cartellone di Omino Sano Omino Blu potrebbe servirle, ma quando faccio la mia brava immondizia differenziata ci penso.
Ok, vengo al punto.
Ed è questo: tra le tante campagne di sensibilizzazione sulle tematiche di area ecologica, la mia preferita è senza dubbio questa.
Max Casacci “Oceanbreath”
—https://www.youtube.com/watch?v=0n1v2z6mCTQ—
Qui una breve descrizione. “Regia di Marino Captitanio. “Oceanbreath” è il frutto dell’incontro tra il produttore e compositore torinese e Mariasole Bianco, biologa marina nonché presidente della onlus Worldrise. Max Casacci ha infatti utilizzato rumori, ambienti sonori, canti o versi acquatici provenienti da diverse zone marine che sono stati forniti dalla onlus stessa. Manipolando quei suoni, seguendo un preciso filo narrativo, è nata un’opera sonora che dà voce all’oceano”
qui potete approfondire di più
—https://worldrise.org/oceanbreath-max-casacci/—
Il video è impressionante e la musica potente e scura. Come la Natura stessa, per niente new age campanelli e trilli, ma quasi sempre buia e carica di drones.
“Brano realizzato esclusivamente con i suoni dell’oceano, senza utilizzo di strumenti musicali elettronici o acustici. Da un coro di pesci della barriera corallina australiana, al canto di una balena campionato e trasformato in pianoforte, fino al verso di uno zifio intonato come un immaginario flauto marino. Poi onde, delfini, pesci più comuni, per arrivare ad un finale ritmato sul rumore della rottura dei ghiacciai causata dal riscaldamento globale”
Io sono un grande appassionato di field recordings. Posseggo un nastro di rumori della foresta di Tikal in Guatemala (scimmie urlatrici included), tanto per dare l’idea. Ma lo zifio, devo ammetterlo, mi mancava.
Al che, la domanda che molti di voi si staranno ponendo.
Cazzo è, realmente, uno zifio?
eccolo
sostanzialmente, lo zifio è un cetaceo, definito un “nuotatore rilassato e tranquillo”. Di faccia, direi che sogghigna, ma non saprei dirvi esattamente perché.
Ora, Max Casacci tra Subsonica, lavori solisti (imminente il suo “Earthponia”) e produzioni (a proposito, eccellente quella di “Scacco Matto” di Lorenzo Senni), non ha bisogno di arricchire il curriculum, ma credo possa comunque tirarsela tranquillamente come “l’uomo che ha campionato uno zifio”.
Buon per lui. E per noi.
E non scordate di spegnere le luci se state abbandonando la camera (sul frigo mi sono arreso, con gli anni).
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