Come da consuetudine, (buoni ultimi ma “ponderati”) ecco i voti insindacabili dei pregiati
Clienti Backdoor
1-I migliori dischi del 2020
vincitore assoluto:
1- Fontaines D.C. “A Hero’s Death”
a seguire…
2-Daniel Blumberg “On & On”
3-Kevin Morby “Sundowner”
4-Protomartyr “Ultimate Success Today”
5-Oneohtrix Point Never “Magic OPN”
6-A Girl Called Eddy “Been Around”
7-Lucio Corsi “Cosa faremo da grandi”
8-Lorenzo Senni “Scacco Matto”
9-Nothing “The Great Dismal”
10-Ghost Funk Orchestra “An Ode To Escapism”
11-King Krule “Man Alive!”
12-Idles “Ultra Mono”
13-Coriky “Coriky”
14-Bob Mould “Blue Hearts”
15-This Is The Kit “Off Off On”
16-Bob Dylan “Rough And Rowdy Ways”
17-Rolling Blackouts Coastal Fever “Sideways To New Italy”
18-Gigi Masin “Calypso”
19-The Saxophones “Eternity Bay”
20-Molchat Doma “Monument”
2-Miglior canzone dell’anno
Ognuno ha votato la sua, ma spiccano preferenze per Protomartyr e Dylan
3-Miglior disco italiano dell’anno
Lucio Corsi “Cosa faremo da grandi”
4-Miglior ristampa dell’anno
Ognuno ha votato la sua, da Steve Piccolo a Bobbie Gentry
5-Disko Minkia
a parimerito
Fiona Apple “Fetch The Bolt Cutters” e 1975 “Notes On A Conditional Form”
segnalazione d’obbligo non per il disco quanto per la
inarrivabile bruttezza del titolo e della copertina di
Edda e Marok “Noio: Volevam Suonar”
6-Un bel libro letto nel 2020
David Quammen “Spillover”
7-Un bel film visto nel 2020
“Uncut Gems” Safdie Brothers
8-Il primo concerto che vorresti vedere (quando si ricomincerà)
1-Fontaines D.C.
2-Molchat Doma
9-Entri in un lockdown d’ascolto.
Puoi sentire solo dischi di un genere.
Quale scegli?
l’impeccabile formula suggerita da un cliente è
“musica per chitarre del ’900″
la nobile categoria raccoglie varie segnalazioni (indie chitarristico 90/00, post rock, lo-fi…),
ma va detto che il genere più segnalato è lo
shoegaze
10-Il grande classico che hai sempre trovato di una noia mortale
1-Captain Beefheart “Trout Mask Replica”
a seguire, in ordine sparso…
non posso esimermi dal segnalare un voto che definirei “situazionista suo malgrado”, per
“Il Mago di Oz“