Backdoor Antivirus 10

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“Questa città sta diventando una città fantasma. Tutti i club hanno chiuso.

Questa città sta diventando una città fantasma. Tutte le band non suoneranno più”.

https://www.youtube.com/watch?v=RZ2oXzrnti4

specials-ghost-town_beckman

La canzone è del 1981 e gli Specials la scrissero in piena tatcherismo, con un’Inghilterra impoverita, la band accusata di essersi commercializzata per l’ingresso di tastiere giudicate troppo pop e il pubblico che scatenava risse sotto il palco.

Jerry Dammers, il leader degli Specials,  guardava dal finestrino dell’autobus i negozi chiusi di Liverpool e le signore anziane di Glasgow che vendevano quanto avevano ancora in casa (servizi da tè con tazze e piattini inclusi, avete idea di che cosa significhi per un britannico?) e poi, senza troppo sforzo, ha scritto “Ghost Town”.

Chi avrebbe mai pronosticato che sarebbe diventata così amaramente attuale?

Fa paura.

Ricordate l’ultimo concerto che avete visto?

Abbastanza appiccicati uno all’altro, pacche sulle spalle, mani addosso, sudore, sorsi di birra offerti da bicchieri altrui, qualcuno tossisce, si suda, qualcuno starnutisce. La normalità convertita oggi in prontuario della mini apocalisse.

Quando tutto finirà, credo che saremo disposti a fare 50 km a piedi per andare a vedere la reunion dei Four Salami On The Boat.

Garantito.

E non voglio più sentire quelli che “Ah, suonano là? No, troppo in periferia. Ah no, suonano lì? Troppo in centro, non c’è parcheggio”.

Ma ok, capisco che bisogna tenere il morale alto, quindi ecco, per la grande iniziativa

OGGETTO DISPETTO:

Lo special di Mauro F.

“La casa di mia madre”

A volte non occorre attendere che sia la quarantena a rivelarci aspetti della nostra casa che ci sorprendano. Gli oggetti che non ti aspetti possono uscire inaspettati da ogni angolo, anche con la scusa di riorganizzare una stanza o preparare la casa per le festività. La casa di mia madre è da sempre un laboratorio di creatività. L’avvento dell’infinita apatia in cui il mondo sta progressivamente declinando non l’ha colta impreparata. Essendo marzo inoltrato, solo ora gli spazi e le pareti della casa stavano liberandosi dalle modifiche dettate dalla celebrazione del Natale, per prepararsi ai colori e alla gioia dell’estate. La casa di mia madre è una creatura cangiante, multiforme, che si alimenta continuamente di oggetti “che sono validi e non vorrai mica che li butti via”, che “servivano ad una cosa, ma io li ho re-inventati per un’altra”, che “guarda cosa ho trovato al mercatino”. Un mausoleo di creatività incontrollabile, esplosiva.

A puro scopo di suggerimenti d’arredamento, nel caso oggetti inattesi inizino a spuntare anche a casa vostra, ecco qualche semplice esempio:

1) MACEDONIA DI SOPRAMMOBILI

macedonia-di-soprammobili

 

 

 

 

 

 

 

 

Consiste nel costringere nell’ultimo angolo/piano orizzontale libero della casa oggetti che appartengono a tempi, culture, stili diversi e (apparentemente e incomprensibilmente) messi insieme. La narrativa che c’è dietro a questa logica è per lo più indecifrabile e solitamente si risolve in un “stanno bene, vero?”, “non capisci niente” (nel caso non si sia immediatamente pronti ad annuire alla domanda precedente)

 

2) LA RICONCETTUALIZZAZIONE WARHOLIANA DELL’OGGETTO

wharoliana

 

 

 

 

 

 

 

 

Gesto creativo in cui un oggetto (solitamente deperibile e teoricamente non riutilizzabile) viene inserito in un nuovo contesto che lo rende “valido” e non più usa e getta. Qui tovagliolo per pranzo di Natale appeso alla parte come addobbo e arricchito da corona natalizia. Il concetto è quello di evitare che chi lo osserva capisca che è un semplice tovagliolo

C) L’INVASIONE DEL MERCATINO

linvasione-del-mercatino

 

 

 

 

 

 

E anche quando sembra che Natale sia finalmente fuori da casa di mia madre (verso fine marzo), quando anche l’ultima briciola di creatività sembra essere momentaneamente sopita e pareti e angoli rifiatano, rimane sempre la minaccia dormiente del mercatino. Improvvisamente appaiono su pareti o sui pochi spazi lasciati sui piani orizzontali, oggetti nuovi, inimmaginabili, inspiegabili. Come questo.

Backdoor riaprirà, si spera presto, e i vinili torneranno a girare

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Backdoor Antivirus 8

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Backdoor Antivirus 8

Da ragazzino avevo una raccolta di fumetti intitolata The Dropouts. Contrariamente all’uso odierno della parola (generalmente qualcuno che non lavora, ma ha un bel progetto musicale destinato a fare il botto e indossa abiti di recupero più per necessità che per hipsterismo) definiva una coppia di naufraghi, Alf e Shandy, che trascorrevano giornate pressappoco identiche su una minuscola isola deserta. Ricordo in particolare una striscia: i due erano sdraiati sotto l’unica pianta di cocco, mani intrecciate dietro la testa, in silenzio. Non succedeva niente. Alla fine, uno dei due diceva “sempre duro il lunedì, eh?”.

Ecco, oggi funziona un po’così.

Ma non per tutti, là “fuori” c’è gente che garantisce servizi e, soprattutto, ci sono infermiere/i e dottoresse/dottori che immagino siano a pezzi. Credo che ognuno di noi sia in contatto con qualcuno che lavora in ospedale e sa bene che, quando riescono a risponderci, sono quasi sempre esausti, ma anche risoluti e, se ce la fanno, persino ironici.

Bè, grazie.

Ho pensato a cosa dedicare loro oggi, e mi veniva sempre in mente l’attacco di  “I’m So Tired” dei Beatles, quella sensazione di beatitudine malsana da svenimento annunciata da “I’m so tired, I haven’t slept a wink I’m so tired, my mind is on the blink”, ma poi ho pensato che ci voleva qualcosa di più ottimista, insomma una canzone pop di minchionesco supporto.

Mi sono ricordato di quando, trent’anni fa, svolgevo il mio ameno servizio militare. Un pomeriggio in caserma, in cui eravamo quasi tutti  in aria di congedo, ma scazzatissimi e irascibili, all’improvviso è partita nei corridoi da una radio a tutto volume “Samarcanda” di Roberto Vecchioni. Memorie da dopoguerra, lo so, e anche se ascoltate solo noise giapponese o il lati B dei 12″ della Warp, immagino che vi sia capitato almeno una volta nella vita di sentire quella canzone. Un ritmo folk, da danza agreste, con un ritornello di quelli che non ti stacchi (mai) più dal cervello che fa “Oh oh cavallo, oh, oh cavallo, oh oh cavallo, oh oh, cavallo, oh oh”.  Appunto. Esattamente quando partì il refrain del cavallo, un commilitone abruzzese metallaro totale assoluto, che in nove mesi ci aveva omaggiati credo di sedici parole in totale, cominciò a battere gli anfibi a tempo e a muoversi con la mano fieramente alta nel gesto delle tre corna. Yeah! Impazzimmo tutti, sull’ennesimo oh oh cavallo, esplose un coro da stadio esaurito in ogni ordine di posto, chiunque batteva a tempo su armadietti, letti a castello o gavette d’alluminio. Qualcuno, persino, rise. Poi, finita la canzone, tornammo tutti abbastanza velocemente al nostro aplomb virilmente tenuto in piedi con il Vinavil. Ma fu un momento indimenticabile, di fiera e impagabile cazzoneria liberatoria.

Quindi, cari amici che siete al limite, e non dormite da tempo e non so nemmeno bene che cosa state e dovrete affrontare, ecco il mio piccolo omaggio. Have fun, se potete.

https://www.youtube.com/watch?v=VrUoDdS8lBc

doctor-and-the-medics

 

Dimenticavo, grazie per i contributi della campagna OGGETTO DISPETTO, domani pubblicheremo una prima scintillante carrellata.

 

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Backdoor Antivirus 7

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Backdoor Antivirus 7

L’ho avuto sotto gli occhi dall’inizio, ma me l’ha ricordato un nostro amico dalla Val D’Aosta (tenez bon et n’abandonnez pas, Jean-Claude!), da quando siamo in quarantena: “ogni giorno sembra domenica”. Molle, pigro, lento.

E oggi è domenica, quindi abitualmente in giornate come questa si affrontano imprese meravigliose tipo mettere in ordine le t-shirt a febbraio, infilarsi nei cassetti oltre i bastioni della biancheria o spostare scatoloni con lo scotch marrone dove non sai più cos’hai ficcato dentro.

Tutte amenità che ti fanno rimpiangere di non essere al lavoro.

Purtroppo ormai lo facciamo abbastanza di continuo in questi giorni. L’occasione giusta, no?

E allora affiorano degli oggetti che mettono paura. Cose che sei convinto non siamo tue e che, sicuramente, qualche malintenzionato ti ha ficcato nell’armadio mentre eri distratto in cucina o rilassato in bagno. Non sei stato attento e, zac!, un mariuolo ha messo con destrezza e perfidia un barometro in mezzo all’attrezzatura da sci, un libro di massime Daniele Piombi tra i tuoi Simenon o un paio di simpatiche bermuda pinocchietto rosse di fianco ai jeans.

Li prendi in mano e ti chiedi “ma come cazzo è possibile che io avessi questo?”.

Non vi è ancora successo? Beati voi.

E allora lancio oggi la campagna OGGETTO DISPETTO, galleria di orrori rinvenuti e dai quali volete dissociarvi.

Mandate foto via mail o via wapp se ricevete direttamente il Backdoor Antivirus.

Pubblicheremo (ditemi se volete rimanere anonimi, lo comprendo…) una bella galleria di assurdità casalinghe venute a galla.

Comincio con le mie

Numero 1

Dai, è pazzesco. Una vita di letture selezionate e poi salta fuori questo. Io lo so che è stato qualcuno di voi e se la sta ridendo. Maledetto

bello-figo

 

 

 

 

 

 

 

 

Numero 2

Anche questa, buondio… Ma quando posso aver portato in casa mia il set “copricapo da finto rasta”? E per usarlo in quale occasione?

rasta

 

 

 

 

 

 

 

 

Numero 3

Qui ho perso conoscenza. Il troppo è troppo. Dopo averlo avvistato che faceva finta di niente subito dopo i Protomartyr e gli Psychedelic Furs ho pensato di impiegare tutto il bagaglio residuo di Amuchina per bonificare la collezione.

pupo

 

 

 

 

 

 

Comunque, attendo le vostre segnalazioni e torno a quanto scrivevo all’inizio.

Ogni giorno sembra domenca.

Che poi qualcuno dice, “ma come, non ha ancora messo nulla degli Smiths o di Morrissey?”

Appunto. Et Voilà.

https://www.youtube.com/watch?v=d0LeL9BUPtA

morrissey

 

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Backdoor Antivirus 6

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Backdoor Antivirus 6

Inevitabilmente, si comincia a sognare.

Di stare altrove, di fare altro. Di essere qualcun’altro?

Da sempre, nutro due desideri.

Il primo è diventare Roger Federer per un giorno (una volta era McEnroe), per giocare 24 ore senza fermarmi e sentire tutti i colpi che escono fluidi e fenomenali. Scendo a rete, sparo di rovescio, smorzo, piazzo un ace. Faccio tutto in leggerezza assoluta.

https://www.youtube.com/watch?v=qo-NdNkCjuk

Il secondo, e da sempre, presentarmi così, con questa faccia che ho, gli abiti da vecchio liceale britannico e la rinomata incapacità danzereccia, in mezzo a una pista o uno spazio aperto qualsiasi e improvvisamente ballare alla perfezione, intendo nello stesso esatto modo, “You Should Be Dancing” come John Travolta. Con la faccia seria e impassibile.

https://www.youtube.com/watch?v=LUID0jSh2Ic

Piazzarle tutte: l’allacciamento dei polsini, il frullatore Girmi impazzito, tacco-indice indice-tacco, movimento pelvico (soprattutto movimento pelvico), spaccata olimpica, finto gesto dell’ombrello, danza cosacca per nani, sbracciate da segnalatore aereoportuale. Insomma il repertorio completo. E poi sparire.

Cristo, quanto mi piacerebbe.

Comunque stasera è pur sempre sabato sera (e spero che nessuno abbia la febbre) quindi per chi vuol danzare, ecco qui l’unico e inimitabile James Brown

https://www.youtube.com/watch?v=_EZVIMjACF4

james-brown

come si suol dire “don’t try this at home”, ma danzate in ogni caso e come riuscite.

Cercate di essere felici.

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Backdoor Antivirus 5

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Backodoor Antivirus 5

Ho un problema con l’udito.

Troppo sviluppato, forse un eccesso di allenamento dopo tanti anni passati ad ascoltare dischi.

In teoria sarebbe dovuto succedere il contrario, considerati i volumi insensati adolescenziali con cui ascoltavo in cuffia Husker Du, Smiths o X. Invece no, sono quel tipo di persona che, se uno starnutisce a un km di distanza alle 4 di mattina, si alza di botto nel letto, gira la testa, e si domanda a chi deve dire “salute”.

Un disastro.

L’unica consolazione, quando la soglia del mio udito supera quelle dai doberman con gli ultrasuoni, sono i rinomati “tappi auricolari antisuono in cera naturale Calmor”. Calmor, appunto.  Li fanno in Svizzera, una garanzia.

Ma Calmor mica tanto, perché poi alla fine dopo quello starnuto ipotetico, spesso mi alzo e vado magari alla finestra, apro, e mi gusto aria e silenzio.

Ecco, un’altra cosa strana di questi giorni è il silenzio semi assoluto che c’è in città, ma durante il giorno, in pieno pomeriggio. Quando me ne sono accorto la prima volta mi ha messo i brividi.

Quindi, ecco la canzone di oggi

https://www.youtube.com/watch?v=O5n2rr7cjfE

chromatics-new

non facile fare una cover di un capolavoro simile, ma i Chromatics ci sono riusciti.

E avere un disco nuovo dei Chromatics non è una cosa da poco. Il loro eccentrico leader, Johnny Jewel, per dire, aveva distrutto fisicamente quindicimila cd e diecimila vinili del precedente, e mai uscito, “Dear Tommy”, dopo esser quasi affogato alle Hawaii nel giorno di Natale del 2015. Vero? Leggenda? Chissà.

Tenete duro, e fate pure casino. Tanto vi sento comunque.

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Backdoor Antivirus 4

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E così Backdoor è chiuso.

Quindi questa, che è una storia di ieri, direi che va benissimo per oggi.

Ieri mattina sono andato in negozio a piedi, una quarantina di minuti scarsi, per muovermi un po’ e dare un’occhiata alla città.

La decisione di chiudere la maggior parte delle attività era nell’aria, ma molti avevano già anticipato lo stop che sarebbe arrivato in serata. Fogli di saluto sulle serrande, preoccupazione e hashtag beneaugurali.

Poca gente in giro, molte mascherine, alcune buffamente “autoprodotte” con sciarpe e domopak, sguardi preoccupati (“mmm…questo ha la faccia di uno che ce l’ha…) e camminata a parentesi tonda (appena qualcuno si avvicina, tu allarghi e poi rientri).

Molta inquietudine generale.

Poi, quando ero quasi arrivato, mi sono fermato sotto i portici di Piazza Statuto, dove una volta c’era un’edicola, e ho aperto lo sguardo. Degli operai stavano lavando, forse disinfettando, le rotaie del tram, una macchina dei carabinieri controllava traffico e permessi, una signora affacciata da una finestra salutava qualcuno che forse avrebbe voluto poter incontrare di persona.

Tutti e dico tutti, che si creda in Dio, Lou Reed o Camazotz, era come se aspettassero un segnale dall’alto, per esser confortati, per capire.

E, esattamente in quel momento, un piccione mi ha cagato sul piumino.

Plaf! bella dritta sulla manica sinistra.

Il segnale dall’alto l’avevo ricevuto io. Ero stato il prescelto. E vedevo anche il mittente, un bastardo di pennuto tre metri più in alto, su una sbarra di ferro tra le arcate.

Quindi, come dire, Dio, Lou Reed o Camazotz, grazie, va bene così. Abbiamo capito.

https://www.youtube.com/watch?v=YWk1v5YSGUY

diiv

e questa è il mio vaffanculo a Camazoztz, che per chi non lo sapesse era una divinità dalle sembianze di pipistrello guatemalteco molto rilevante nella mitologia Maya. Il nome Camazotz è formato dalla parola K’iche, che significa “morte”, e Sotz, che significa “pipistrello”. Azzarderei che qualche responsabilità in tutta questa faccenda deve averla di sicuro.

Quindi state a casa e resistete.

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Backdoor Antivirus 3

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Backdoor Antivirus 3

Dicono che con tutto questo stare a casa aumenteranno di sicuro le nascite.

Ovvio, quello è un ottimo passatempo (durante il famoso black out di New York, successe davvero) ed è una bella visione delle cose.

Ma mi faceva giustamente notare un amico che, viceversa, potrebbero anche aumentare le separazioni.

Non sono da escludere piccole guerre civili sugli orari delle colazioni (spegni la tv, devi proprio mettermi il giornale sulla tazza, sei diventato muto?), sull’uso dei bagni (è necessario lavarsi la testa mentre mi faccio la barba e lei usa il phon?) o sui Grandi Temi Pratici dell’Umanità (tipo, come si rifà correttamente il letto, la trigonometria applicata al riempimento della lavastoviglie, l’orario d’inizio della ristrutturazione dello sgabuzzino).

Pensateci, potrebbe accadere, anche se questa è sicuramente una visione meno bella delle cose.

E allora, nell’eterno derby eros vs thanatos oggi propongo

https://www.youtube.com/watch?v=Zski7RAPEFw

dovrebbe funzionare in entrambi i casi.

pdkeller

Chi è Pierre Daven-Keller?

Autocitazione, con un estratto della mia recensione sul numero di Rumore (https://rumoremag.com/) in edicola (compratelo! è un’ottima lettura anche da Isolation Times), “spiegando” di che cosa è fatto il suo disco:

“Del meglio: Bacharach, Air, Morricone e Gainsbourg. Ancora? Perché, qualcuno vorrebbe sinceramente smettere? Avete presente Double Vies, il film di Olivier Assayas? Tutti discutono di editoria, del futuro digitale, sono intelligenti, bevono bene e, inevitabilmente e con nonchalance sopraffina, trombano e poi si fumano una sigaretta guardando i boulevard. Maledetti francesi. Kino Music è la musica di quella nonchalance, che solo uno sventurato di dio potrebbe decidere di non buttarsi al collo come vello sacrale. (…) Daven-Keller, al secolo Pierre Bondu da Montmartre, con qualche disco alle spalle, ci spiega come bisognerebbe stare al mondo con l’incanto erotico di La Fiancée de l’atome, dove Helena Noguerra (attrice, voce dei Nouvelle Vague e sorella di Lio) si tramuta in Edda Dell’Orso per il suo e il nostro godimento (dal minuto 3, prego)”.

“Godetevi” la canzone e poi fate la vostra scelta.

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Backdoor (per ora) è aperto. Comprate (o fatevi spedire un disco).

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Backdoor Antivirus 2

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Backdoor Antivirus 2

https://www.youtube.com/watch?v=lmXW6YpMw84

suzanne-vega

Ogni giorno le cose cambiano. Siete tutti a casa?

Backdoor è aperto e qualcuno passa a fare scorta di dischi visto che deve rimanere in isolamento casalingo.

Il che ci commuove, i vinili come i beni di prima necessità.

Il nuovo Real Estate o Calibro 35 prima dei piselli e della pasta, tanto per dire.

Ma molti sono spaventati, ovviamente, e allora la scelta di oggi è per una ballata di conforto.

La dolce Suzanne Vega e un ritornello che dice più o meno

“Oh, tienimi come un bimbo che non vuole dormire, lascia che mi raggomitoli dentro di te e fa che ti senta per il tuo calore”

Fate le cose con giudizio, ma non sparite. Trattatevi bene.

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Backdoor (per ora) è aperto. Comprate (o fatevi spedire un disco).

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Backdoor Antivirus 1

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Backdoor Antivirus 1

https://www.youtube.com/watch?v=68cqDJvzJao

i-should

 

Una settimana fa, con un misto di coraggio pop e consapevole incoscienza, ero insieme ad alcuni amici al Cinema Centrale di Torino a vedere “A Hard Day’s Night” dei Beatles. Un lusso e un divertimento già passato, oggi, tra i ricordi e gli azzardi.

Rubo le parole al mio amico Carlo Bordone, che ha introdotto magistralmente la visione della pellicola, ricordando come i Beatles, in piena Beatlesmania, si sentissero braccati, in gabbia. Ed è appunto in una gabbia del treno che eseguono una grande versione di “I Should Have Known Better”.

Tutto, in questi giorni surreali e complicati, suona sinistramente familiare e profetico.

Ma tre minuti scarsi con i Beatles sono sempre un toccasana al quale non possiamo rinunciare.

Comincia qui e proseguirà con modalità (semi) random l’Antivirus di Backdoor, piccolissima area di decompressione dal clima complicato di questi giorni.

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3 Marzo – Vicio – Libreria Bodoni

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Quattro corde
Passato, presente, futuro e Subsonica

Luca “Vicio” Vicini. 
martedì 3 marzo alle 18:30
Presentazione di Quattro corde. Passato, presente, futuro e Subsonica (Arcana) di Luca “Vicio” Vicini.
Interviene Maurizio Blatto.Fin da piccolo la musica è stata per me una compagna fedele e assidua, la colonna sonora costante delle mie giornate. Calcio a parte, dischi, Cd e musicassette erano il mio interesse principale. Ad accompagnare i miei pensieri c’era sempre la canzone adeguata. Poi arrivarono le scuole superiori e questa passione sfociò a poco a poco in qualcosa di più profondo: suonare uno strumento. 
In particolare il basso elettrico, quello che suonava forte nei dischi dei Police, la band che mi iniziò ancora bimbo al suono del rock. E poi c’era l’heavy-metal, che diventò presto il mio genere preferito e mi trasformò in un appassionato metallaro per anni. Con il basso fu amore a prima vista e da allora la mia meta fu una sola: diventare un musicista a tempo pieno. 
Sono Vicio, il bassista dei Subsonica. 
Quelli dei dischi di platino. 
Quelli che si dice siano la miglior live band d’Italia. 
Quelli che hanno aperto una nuova strada nella musica italiana. 
Quattro corde racconta tutta questa storia qui e lo fa utilizzando come pretesto 12 canzoni, quelle che hanno segnato i momenti fondamentali della mia vita. È proprio come se fosse un disco da ascoltare, senza un particolare ordine cronologico. 
Alla fine di ogni “canzone” c’è una piccola meditazione da praticare, messa lì per far sì che ogni esperienza vissuta non rimanga semplicemente relegata nei recessi della memoria. (Vicio)Luca Vicini, in arte Vicio, è da vent’anni il bassista dei Subsonica, con i quali ha accumulato 5 dischi di platino, 2 MTV European Music Awards e più di mille concerti, tra Italia, Europa, Cina, Giappone, Usa e Canada. Le sue attività parallele nel campo della musica lo vedono operare come produttore/songwriter sia per artisti della scena indie/rock/ sperimentale sia per esponenti del mainstream pop, tra cui Raf, Ermal Meta, Antonello Venditti e molti altri. Da anni si occupa di yoga e meditazione. Per Ultra ha pubblicato Il silenzio tra le note.

Maurizio Blatto, nato a Torino nel 1966, è cresciuto all’interno della sua collezione di dischi. Firma storica della rivista musicale Rumore, è rintracciabile ovunque si discuta di pop indipendente inglese. Ha pubblicato L’ultimo disco dei Mohicani e My tunes.