Il mondo Backdoor. Contributi sparsi tra playlist,
meraviglie annidate tra la polvere e follie condivise.
Tutto in Via Pinelli 45, Torino.
Satisfaction guaranteed: Pinelli Park
https://www.youtube.com/watch?v=xMe15tWC6gc
Che dire?
A “spiegare” gli Husker Du si rischia di diventare retorici.
Di dire cose tipo “non sapete cosa vi siete persi voi che non c’eravate” o “non hai idea di quante volte ho fatto air guitar ascoltandoli in cuffia”.
Ogni età ha i suoi Husker, probabilmente.
Io ho avuto il privilegio di avere quelli veri.
Momento cruciale 2:34, so long Grant
https://www.youtube.com/watch?v=b0l3QWUXVho
Perché poi succede che ci siano giornate complicate.
Decisioni da prendere.
Tutto di corsa.
Niente che funziona.
Qualcuno che ti dice “Scusa, ma sei nervoso?”.
E allora senti il desiderio di un segnale, un dai che non è niente di grave, qualcosa che ti rimetta a posto.
Bene, tu hai bisogno di Nick Lowe.
Momento cruciale 1:44, quando fanno il coro alla Beach Boys portando le mani alla bocca stile megafono
https://www.youtube.com/watch?v=zYC5JASqWnI
Perché capita che ti svegli e hai questo desiderio di Malkmus che ti dà il benvenuto.
Indie rock quando aveva ancora un senso reale definirlo così, il pop sottile, un certo stile europeo che traspare da uno che poteva insegnare letteratura in un college americano.
Nella canzone si citano Tennyson e i Grateful Dead, ma anche Sun City Girls, Mudhoney e Bongwater.
E si dice “le persone stanno benissimo quando si radono, non è vero?”.
I Pavement, ragazzi. Ma anche Malkmus solista, ragazzi
Momento cruciale 00:10, quando realizzo che la protagonista potrebbe essere parente di quella del video di Michael Head postato lunedì 11
https://www.youtube.com/watch?v=EH7I-WV0LZA
Quando avevo 11 anni tutto ciò che desideravo era possedere ogni disco di Paul McCartney.
A Natale hanno deciso di darmi un aiuto regalandomi il 45 giri di Mull Of Kintyre.
Che è una canzone dei Wings, ma per me di Macca e dei Wings.
Ho ascoltato quel 45 giri un milione di volte, sfilando in camera mia come un suonatore di cornamusa e favoleggiando di isole al Nord, con mare e brughiera.
Quindi, appena partono gli accordi di Mull, per me è Natale
Perché poi uno finisce per darlo per scontato McCartney. Non sia mai, giusto?
Momento cruciale 5:05 quando arrivano gli abitanti della penisola scozzese.
I due signori presumibilmente in Barbour e i bambini con le famiglie
In McCartney We Trust
https://www.youtube.com/watch?v=PeNgLJtH0yE
Bene, tanto per esser chiari, considero i Fitness Forever una delle più grandi band del pianeta.
Nessuno vanta una padronanza del groove e una scioltezza nel linguaggio pop come loro. Non i Daft Punk, forse gli Steely Dan.
E, senza ombra di dubbio, Andrè (di cui non abbiamo ancora un video ufficiale), è la mia canzone preferita del 2017.
Sono divertenti, coltissimi, e mettono in una canzone talmente tanta eleganza nel citare e riassemblare il bagaglio ritmico e melodico che un maniaco come me, letteralmente, impazzisce.
Se questo Paese non fosse allo sbando, li avrebbe già insigniti del titolo di Cavalieri del Lavoro Pop.
E invece incidono per la Elefant, un’etichetta spagnola, che per fortuna li tratta bene e produce video spettacolari.
Vi prego, guardateli tutti. Soprattutto Il Cane Ciuff
https://www.youtube.com/watch?v=fYk_nYDBhhA
ma anche Cosmos
https://www.youtube.com/watch?v=RKuT27TVNDM
godetevi la vita, i Fitness Forever sono dalla vostra parte
0887254554721 |
https://www.youtube.com/watch?v=LMFK-iNpzVk
Quando senti Spaccamonti, è solo Spaccamonti.
Che sia il miglior chitarrista italiano lo sappiamo in molti, che abbia il miglior sorriso timido del circuito lo so solo io (e qualche ragazza, spero).
Ogni suo live è imperdibile e qui avete sei preziosi minuti. Alzate il volume.
Momento cruciale 3:01, la prima pennata di Croci/Fiamme
https://www.youtube.com/watch?v=u0upaIZF_gA
Momento cruciale 3:17, lo sguardo della divina Elizabeth Fraser
Qui abbiamo ghiaccio, un po’ di neve e aria gelida.
In casa a leggere (rileggere?) Lessico Famigliare di Natalia Ginzburg ascoltando i Cocteau Twins.
Tutto molto Novecento. Per me, la situazione è eccellente.
https://www.youtube.com/watch?v=lGolQl1RJFU
Certe volte (spesso, anzi) le idee più semplici sono le migliori.
Guardate il video e godetevi la canzone, tratta da uno dei migliori dischi del 2017.
Ecco come l’ho recensito sul numero di novembre di Rumore
MICHAEL HEAD & THE RED ELASTIC BAND
ADIOS SENOR PUSSYCAT
VIOLETTE
C’è l’epica di quelli che meritavano di più e che noi lo sapevamo e abbiamo i loro dischi, tutti in loro dischi (anche i 12” per le versioni acustiche, chiaro) e non si capisce perché quegli altri abbiano successo e loro no, mondo maledetto preso in trap (pola) da musiche che non capiamo. Succede soprattutto con gli inglesi ed è un modo un po’anni ottanta di guardare alla musica e ai suoi squilibri. Ma se serve un esempio, eccolo. Michael Head da Liverpool, cinquantacinque anni e un passato con i Pale Fountains e gli Shack, oltre un disco a nome proprio, con gli Strands: un maestro assoluto.
Il suo ritorno è quanto di migliore potessimo desiderare per metterci in pace con un modo di comporre elegante e cristallino e su quanto ci fossero piaciuti Forever Changes e Rattlesnakes. C’è l’eco del passato, soprattutto Byrds, Love e un soffio di Nick Drake (che non vorresti dirlo più, ma c’è), unito alla miracolosa capacità di mettersi da solo al pianoforte e lasciar risplendere una ballata come Winter Turns To Spring. Tutto è arrangiato benissimo, dall’impennata elettrica Neil Young in mezzo agli archi di 4 & 4 Still Makes 8 al sinatrismo britannico alla Richard Hawley di Overjoyed, sino alla gloria jingle jangle di Rumer (il video, vi prego). La fifth dimension tutta risplende nella rilettura del classico Wild Mountain Thyme e non serve avere Peter Astor e Paddy Mc Aloon tra i Lari e i Penati di fiducia per godersi la mareggiata dolce di Picasso. Quindi alla sera, dopo aver messo a dormire qualunque genere di famiglia abbiate e sedato ogni sorta di preoccupazione quotidiana, aggiungete questo disco al breviario pop personale e concedetevi un briciolo di fiducia nel mondo. Soprattutto nel vostro.
https://www.youtube.com/watch?v=OYQFeZFLyM4
Ci scrive Renato dalle Marche: “Cari amici di Backdoor, domani faremo l’albero in casa e vorrei evitare, come al solito, di sorbirmi come colonna sonora un cd di zampognari abruzzesi tanto caro a mia suocera. Qualche suggerimento?”.
Renato, nessun problema, eccoti Sufjan Stevens, uno che al Natale ha dedicato quasi cinque ore di canzoni a tema suddivise tra vari ep. Con Put The Lights On The Tree ripetuta all’infinito non puoi fallire.
Momento cruciale a 0:35 quando chiama la nonna al telefono.
https://www.youtube.com/watch?v=MRdSG31DVqw
Quando mi chiedono a che età andrò in pensione abitualmente dico “appena mi arriva l’infarto”, ma se dovesse capitare davvero anche senza dover “girare l’occhio”, allora vorrei Josh Rouse alla mia festa d’addio. Esattamente come nel video. Josh è un altro dei miei eroi assoluti e dovrebbe esserlo anche per voi. Ho fatto di tutto per intervistarlo e quando l’ho agganciato è successo via mail e le risposte sono state brevi e noiose. Pazienza. Comunque il momento cruciale è a 2:45, quando il tipo inizia a ballare davanti alla fotocopiatrice (ma non si scherza nemmeno ogni volta che è il fenomeno con la camicia color senape a buttarsi in pista). Spread the love vibration, babies.
A proposito. Avete indovinato cos’era il Colpo di Vienna?
(vedi Calendario dell’Avvento di Backoor n°7)
ovviamente una brillante manovra preparatoria del bridge e, pensate un po’ chi è stato a piazzarlo qualche anno fa?
http://bridgeditalia.it/2014/03/il-colpo-di-vienna-del-signor-franco/