19-il calendario dell’avvento di Backdoor

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19-Nick Lowe-Cruel To Be Kind (1979)

https://www.youtube.com/watch?v=b0l3QWUXVho

 

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Perché poi succede che ci siano giornate complicate.

Decisioni da prendere.

Tutto di corsa.

Niente che funziona.

Qualcuno che ti dice “Scusa, ma sei nervoso?”.

E allora senti il desiderio di un segnale, un dai che non è niente di grave,  qualcosa che ti rimetta a posto.

Bene, tu hai bisogno di Nick Lowe.

Momento cruciale 1:44, quando fanno il coro alla Beach Boys portando le mani alla bocca stile megafono


18-il calendario dell’avvento di Backdoor

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18-Stephen Malkmus & The Jicks “Lariat” (2013)

https://www.youtube.com/watch?v=zYC5JASqWnI

 

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Perché capita che ti svegli e hai questo desiderio di Malkmus che ti dà il benvenuto.

Indie rock quando aveva ancora un senso reale definirlo così, il pop sottile, un certo stile europeo che traspare da uno che poteva insegnare letteratura in un college americano.

Nella canzone si citano Tennyson e i Grateful Dead, ma anche Sun City Girls, Mudhoney e Bongwater.

E si dice “le persone stanno benissimo quando si radono, non è vero?”.

I Pavement, ragazzi. Ma anche Malkmus solista, ragazzi

Momento cruciale 00:10, quando realizzo che la protagonista potrebbe essere parente di quella del video di Michael Head postato lunedì 11


17-il calendario dell’avvento di Backdoor

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17-Paul McCartney & Wings “Mull Of Kintyre” (1977)

https://www.youtube.com/watch?v=EH7I-WV0LZA

 

 

mull_of_kintyre

 

 

Quando avevo 11 anni tutto ciò che desideravo era possedere ogni disco di Paul McCartney.

A Natale hanno deciso di darmi un aiuto regalandomi il 45 giri di Mull Of Kintyre.

Che è una canzone dei Wings, ma per me di Macca e dei Wings.

Ho ascoltato quel 45 giri un milione di volte, sfilando in camera mia come un suonatore di cornamusa e  favoleggiando di isole al Nord, con mare e brughiera.

Quindi, appena partono gli accordi di Mull, per me è Natale

Perché poi uno finisce per darlo per scontato McCartney. Non sia mai, giusto?

Momento cruciale 5:05 quando arrivano gli abitanti della penisola scozzese.

I due signori presumibilmente in Barbour e i bambini con le famiglie

In McCartney We Trust

 

 


16-il calendario dell’avvento di Backdoor

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16-Fitness Forever “Baby Love” (2017)

https://www.youtube.com/watch?v=PeNgLJtH0yE

 

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Bene, tanto per esser chiari, considero i Fitness Forever una delle più grandi band del pianeta.

Nessuno vanta una padronanza del groove e una scioltezza nel linguaggio pop come loro. Non i Daft Punk, forse gli Steely Dan.

E, senza ombra di dubbio, Andrè (di cui non abbiamo ancora un video ufficiale), è la mia canzone preferita del 2017.

Sono divertenti, coltissimi, e mettono in una canzone talmente tanta eleganza nel citare e riassemblare il bagaglio ritmico e melodico che un maniaco come me, letteralmente, impazzisce.

Se questo Paese non fosse allo sbando, li avrebbe già insigniti del titolo di Cavalieri del Lavoro Pop.

E invece incidono per la Elefant, un’etichetta spagnola, che per fortuna li tratta bene e produce video spettacolari.

Vi prego, guardateli tutti. Soprattutto Il Cane Ciuff

https://www.youtube.com/watch?v=fYk_nYDBhhA

ma anche Cosmos

https://www.youtube.com/watch?v=RKuT27TVNDM

godetevi la vita, i Fitness Forever sono dalla vostra parte

fitness-forever-video-elefant-records-cane-ciuff

 

 

 

 

 

 

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15-il calendario dell’avvento di Backdoor

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15-Offlaga Disco Pax “Beissline” (2010)

(attenzione, all’interno di questo post sono presenti inserimenti di un prodotto a fini commerciali…)

https://www.youtube.com/watch?v=Ocz6LWjx7OA

 

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Dopo qualche mese di assenza, e a sette anni dalla sua uscita, è di nuovo disponibile il mio primo libro “L’ultimo disco dei Mohicani“, ristampato da Ultra, con una nuova e bellissima, finalmente, copertina realizzata da Alessandro Baronciani (l’ho desiderata fin dall’inizio!).

Rispetto alla precedenti edizioni, c’è una mia prefazione di sei pagine. Il resto è immutato.

E’ l’epopea di Backdoor e del mondo che lo popola, ma un po’ di tutti gli appassionati musicali. Terminali e non.

Vinili e commedia all’italiana. Canzoni e follia. Molti personaggi in cerca di un dottore. Rock’n'roll.

Diciamolo, è la versione Abatantuono di “Alta Fedeltà” di Nick Hornby.

Il suo “successo” ha superato le mie più rosee aspettative, e il merito è stato anche degli Offlaga Disco Pax, che all’epoca decisero di aggiungere in coda ai loro live una versione di Beissline.

Quando li sentii a Torino, allo Spazio 211, con la gente che rideva e Max Collini che mi definì “un eroe del nostro tempo” fu una delle gioie più grosse della mia vita. Sul serio. Sono stati un gruppo immenso e “farne parte” in questo modo mi ha riempito di orgoglio.

Ho avuto il migliore ufficio stampa che potessi desiderare (e per questo non li ringrazierò mai abbastanza).

Da lì in poi è capitato persino di farla a due voci con Max, in libreria e su un palco. Troppa grazia.

In coda trovate anche un’altra versione, scoperta da poco.

Sorbirvele entrambe è forse chiedere troppo, ma è pur sempre l’occasione per rivedere Enrico Fontanelli, e ricordarsi di quanto fosse bravo. Ci manca moltissimo e per questo non servono video. Lo sappiamo.

In ogni caso, se cercate un’idea regalo (il concetto stesso di idea regalo mi ha sempre atterrito) passate a comprarlo da Backdoor e vi faccio volentieri una dedica.

Un Mohicano, è per sempre

https://www.youtube.com/watch?v=eqOgj6AX1co

 

 

 


14-il calendario dell’avvento di Backdoor

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14-Papa Was A Rolling Stone (Original Soul Train Vemix) (1972-2014)

https://www.youtube.com/watch?v=0g7KawdsVSQ

 

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Ho pensato a lungo quale potesse essere il momento cruciale di questo video, ma alla fine mi sono arreso.

E’ tutto cruciale, tutto.

Le movenze, gli abiti, come atterrano sulle ginocchia, il gioco di caviglie, i tacchi, la naturalezza con cui lanciano la gamba oltre la loro stessa altezza, i gomiti che frullano, la foggia delle braghe, i sorrisi e la serietà dei volti.

Io, sciolto come il fusto di una quercia secolare, li invidio e venero.

Il massimo l’ho dato una volta a un dj set agreste in un campo da calcio dismesso. Ho danzato in quasi simmetria con una ultra settantenne I Watussi, concentrato come alla prova di matematica della maturità. Contavo i passi nella testa, fingevo una scioltezza mai nemmeno sfiorata.

Ma, a parte questa fatica campestre, per il resto sono sempre stato così:

 https://www.youtube.com/watch?v=WNxiBeqFFtA

 

 

 

 

 

 

 


13-il calendario dell’avvento di Backdoor

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13-Paolo Spaccamonti “Rumors – Croci /Fiamme – Fango” (2015)

 

https://www.youtube.com/watch?v=LMFK-iNpzVk

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Quando senti Spaccamonti, è solo Spaccamonti.

Che sia il miglior chitarrista italiano lo sappiamo in molti, che abbia il miglior sorriso timido del circuito lo so solo io (e qualche ragazza, spero).

Ogni suo live è imperdibile e qui avete sei preziosi minuti. Alzate il volume.

Momento cruciale 3:01, la prima pennata di Croci/Fiamme

 

 

 

 

 

 


12-il calendario dell’avvento di Backdoor

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12-Cocteau Twins “Pearly Dewdrops’Drops” (1984)

 

https://www.youtube.com/watch?v=u0upaIZF_gA

Momento cruciale 3:17, lo sguardo della divina Elizabeth Fraser

 

cocteau-twins

 

Qui abbiamo ghiaccio, un po’ di neve e aria gelida.

In casa a leggere (rileggere?) Lessico Famigliare di Natalia Ginzburg ascoltando i Cocteau Twins.

Tutto molto Novecento. Per me, la situazione è eccellente.

 

lessico-famigliare

 

 

 

 

 

 

 


11-il calendario dell’avvento di Backdoor

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1-Michael Head & The Red Elastic Band “Rumer” (2017)

 

https://www.youtube.com/watch?v=lGolQl1RJFU

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Certe volte (spesso, anzi) le idee più semplici sono le migliori.

Guardate il video e godetevi la canzone, tratta da uno dei migliori dischi del 2017.

Ecco come l’ho recensito sul numero di novembre di Rumore

MICHAEL HEAD & THE RED ELASTIC BAND

ADIOS SENOR PUSSYCAT

VIOLETTE

C’è l’epica di quelli che meritavano di più e che noi lo sapevamo e abbiamo i loro dischi, tutti in loro dischi (anche i 12” per le versioni acustiche, chiaro) e non si capisce perché quegli altri abbiano successo e loro no, mondo maledetto preso in trap (pola) da musiche che non capiamo. Succede soprattutto con gli inglesi ed è un modo un po’anni ottanta di guardare alla musica e ai suoi squilibri. Ma se serve un esempio, eccolo. Michael Head da Liverpool, cinquantacinque anni e un passato con i Pale Fountains e gli Shack, oltre un disco a nome proprio, con gli Strands: un maestro assoluto.

Il suo ritorno è quanto di migliore potessimo desiderare per metterci in pace con un modo di comporre elegante e cristallino e su quanto ci fossero piaciuti Forever Changes e Rattlesnakes. C’è l’eco del passato, soprattutto Byrds, Love e un soffio di Nick Drake (che non vorresti dirlo più, ma c’è), unito alla miracolosa capacità di mettersi da solo al pianoforte e lasciar risplendere una ballata come Winter Turns To Spring. Tutto è arrangiato benissimo, dall’impennata elettrica Neil Young in mezzo agli archi di 4 & 4 Still Makes 8 al sinatrismo britannico alla Richard Hawley di Overjoyed, sino alla gloria jingle jangle di Rumer (il video, vi prego). La fifth dimension tutta risplende nella rilettura del classico Wild Mountain Thyme  e non serve avere Peter Astor e Paddy Mc Aloon tra i Lari e i Penati di fiducia per godersi la mareggiata dolce di Picasso. Quindi alla sera, dopo aver messo a dormire qualunque genere di famiglia abbiate e sedato ogni sorta di preoccupazione quotidiana, aggiungete questo disco al breviario pop personale e concedetevi un briciolo di fiducia nel mondo. Soprattutto nel vostro.

 

 

 


10-il calendario dell’avvento di Backdoor

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10-Sufjan Stevens “Put The Lights On The Tree” (2002)

https://www.youtube.com/watch?v=OYQFeZFLyM4

sufjan

 

Ci scrive Renato dalle Marche: “Cari amici di Backdoor, domani faremo l’albero in casa e vorrei evitare, come al solito, di sorbirmi come colonna sonora un cd di zampognari abruzzesi tanto caro a mia suocera. Qualche suggerimento?”.

Renato, nessun problema, eccoti Sufjan Stevens, uno che al Natale ha dedicato quasi cinque ore di canzoni a tema suddivise tra vari ep. Con Put The Lights On The Tree ripetuta all’infinito non puoi fallire.

Momento cruciale a 0:35 quando chiama la nonna al telefono.